Sono tornati tutti in libertà i cinque giovani arrestati durante il rave party abusivo di Halloween a Campogalliano, nel capannone dell’ex fabbrica Bugatti. Tre di loro, passeggeri sui veicoli fermati dalla polizia durante lo sgombero, sono stati scarcerati senza alcuna misura cautelare. Gli altri due, invece, conducenti delle auto accusate di aver opposto resistenza durante i controlli, sono stati rimessi in libertà ma con l’obbligo di dimora nel comune di residenza. Durante l’udienza di convalida davanti al gip, il giudice Donatella Pianezzi ha confermato gli arresti, riconoscendo la gravità dei fatti contestati, ma ha ritenuto eccessiva la custodia in carcere. Nel motivare la decisione, il giudice ha sottolineato che non c’erano prove sufficienti per dimostrare che i passeggeri dei tre veicoli avessero pianificato insieme l’azione, escludendo così il concorso. Sarebbe stata presa in considerazione anche la giovane età dei ragazzi, l’assenza di precedenti penali e le prove portate dalle difese, tra cui filmati che mostrerebbero l’assenza di condotta violenta. L’episodio ha riportato attenzione sull’ex stabilimento Bugatti, simbolo della Motor Valley e della storia dell’automobilismo italiano. La Fabbrica Blu, inaugurata nel 1990 era stata aperta per quasi trent’anni a eventi e visitatori, fino a quando, dal 2022, è rimasta senza custodia, con cancelli aperti e accessi non controllati. Oggi per tutelare la fabbrica e avviare un progetto di valorizzazione, l’associazione storico-culturale Bugatti Automobili Campogalliano Aps ha lanciato una petizione, che ha già raccolto quasi 3.000 firme, chiedendo alle istituzioni di mettere in sicurezza la struttura e salvaguardarne il valore storico e culturale.