Nel video Riccardo Giusti Dipendente Cosmari
Il rave chiamato “Witchtek” era finito, i partecipanti erano pronti a lasciare lo stabile della ex fabbrica della Bugatti di Campogalliano, ma si rifiutavano di essere identificati. Fuori dall’edificio abbandonato diventato per due intere notti sede di una manifestazione a base di musica tekno e sballo, il forte dispiegamento delle forze dell’ordine, che avevano organizzato uscite obbligate per poter controllare e identificare tutti i raver e individuare gli organizzatori. Delle circa 5mila persone che avevano partecipato al rave non autorizzato, ne erano rimaste circa la metà. Tra loro e le forze dell’ordine la tensione è cresciuta, fino ad esplodere intorno alle 20 di ieri sera, quando alcuni giovani hanno cercato di sfondare il cordone della polizia usando i camper come arieti. Alcuni sono riusciti ad arrivare fino alla seconda barriera, ed è lì che le forze dell’ordine hanno iniziato a usare i manganelli e le proprie camionette per fermare i mezzi dei raver. Gli scontri sono proseguiti quando i conducenti e i passeggeri sono stati fatti scendere, con la polizia che ha lanciato lacrimogeni, mentre i partecipati al rave hanno risposto tirando sassi e bottiglie. Sul posto i sanitari del 118 per assistere i giovani e gli agenti: una decina le persone che hanno avuto bisogno di cure. Fortunatamente da quanto si apprende, nessuno ha riportato ferite gravi. Diversi ragazzi hanno cercato vie di fuga alternative, scavalcando le recinzioni e correndo attraverso i cortili delle aziende limitrofe
Dopo gli scontri, i raver restanti si sono barricati all’interno dell’edificio, rifiutandosi di uscire. Solo al termine di lunghe trattative, intorno alle 4 di questa notte sono lentamente ricominciati a defluire tutti all’esterno, liberando completamente la “fabbrica dei sogni”. Polizia di Stato e Carabinieri hanno sequestrato le attrezzature musicali ed effettuato le ultime identificazioni. Solo allora il rave si è potuto dire davvero finito. Secondo il decreto voluto dal Governo dopo la manifestazione di Modena Nord, gli organizzatori rischiano da tre a sei anni e una multa da mille a diecimila euro






































