Nel video l’intervista a Vittorio Molinari, Assessore all’ambiente Comune di Modena

In base ai dati del Rapporto Rifiuti Urbani 2025 di ISPRA, per la prima volta l’Emilia Romagna ha scavalcato il Veneto, che da anni deteneva il primato in questa speciale classifica. La percentuale dell’Emilia-Romagna sale al 78,9%, facendo segnare un incremento di 1,7 punti percentuali rispetto al 2023. Al tempo stesso la regione primeggia anche per produzione pro-capite di quantità di rifiuti, con 663 kg annui per abitante. Modena è al quarto posto tra le province emiliano-romagnole con un tasso di differenziata pari al 78,7%: in assoluto uno dei territori più virtuosi con una crescita del 6,2% rispetto alla scorsa rilevazione. Crescita che viene registrata anche nel comune capoluogo, a pochi giorni dall’introduzione della Tariffa Corrispettiva Puntuale che dal 1° gennaio sostituirà la Tari e trasformerà il sistema di raccolta degli scarti: il nuovo meccanismo di pagamento prevede un numero prefissato di conferimenti annui per l’indifferenziato, con agevolazioni per rifiuti specifici come quelli della persona e il compostaggio domestico. Ad essere incentivati anche gli svuotamenti alle isole ecologiche. Costi aggiuntivi, invece, per ogni conferimento extra. Il nuovo servizio non ha più natura tributaria: l’utente pagherà un corrispettivo legato al servizio ricevuto. L’obiettivo principale di questa riforma, già adottata in altri comuni come quello di Carpi, è incentivare una raccolta più corretta e ridurre la produzione complessiva di scarti.