“Quest’anno nel Comune di Modena ci sono state 19 allerte per casi sospetti di arbovirosi, di questi 16 negativi. Per i primi due casi positivi – del 29 agosto (in via delle Nazioni) e del primo settembre (in strada Canaletto nord) – si è trattato di lavoratori residenti a Carpi che hanno stazionato a Modena”.
Lo ha spiegato la vicesindaca e assessora alla Sanità e servizi connessi Francesca Maletti rispondendo a un’interrogazione sul tema “prevenzione e casi virus Chikungunya” presentata lunedì 13 ottobre in Consiglio comunale da Luca Negrini, capogruppo di Fratelli d’Italia.
Sullo stesso tema è stata presentata una mozione da Pd, Alleanza Verdi-Sinistra, Pri – Azione SL, Spazio Democratico, Movimento 5 stelle e Modena Civica che chiede di attivare un progetto pilota per il controllo dei vettori, fondato sulla partecipazione della comunità. Punto centrale è la creazione di una Commissione Intersettoriale con enti, cittadini e scuole, per definire strategie condivise. Proposti anche percorsi di formazione e sensibilizzazione, sorveglianza integrata, monitoraggio territoriale partecipato. Lo studio di un piano di finanziamento e allocazione delle risorse e lo studio di un piano di valutazione dell’impatto economico e ambientale derivante dalla riduzione degli interventi di emergenza e dal contenimento dei costi sanitari. Il documento è stato approvato con voto unanime dei presenti in Aula.
Nel merito dell’interrogazione, l’assessora ha spiegato che “applicando il principio della massima precauzione è stato effettuato l’intero protocollo previsto dal Piano regionale sia in via delle Nazioni sia per il caso di strada Canaletto nord, oltre a un controllo di qualità post-trattamento per valutarne l’efficacia. Emblematico il caso del 17 settembre in via Casalegno, dove l’Igiene pubblica ha inviato inizialmente un’allerta al fine che il Comune fosse pronto ad iniziare i trattamenti con l’indicazione di attendere una conferma, in quanto si è trattato di un caso scoperto molto a posteriori rispetto ai sintomi. Hanno proceduto analizzando il pool di zanzare catturate nella zona, che si è rivelato negativo. Ci è stato quindi comunicato di non attivare alcun trattamento”.
Il consigliere chiedeva inoltre conto di quali misure e iniziative intendesse adottare l’assessorato per “informare la popolazione, ridurre la circolazione del virus e monitorarlo”. “Premetto che l’Amministrazione è costantemente aggiornata sull’andamento della circolazione virale di Chikungunya, non solo attraverso la partecipazione diretta della referente dell’Ufficio diritti animali al Gruppo tecnico regionale arbovirosi, ma anche per le comunicazioni ufficiali che arrivano dalla Regione e dall’Igiene pubblica relative alle azioni previste dal Piano regionale di Sorveglianza e controllo – ha risposto la vicesindaca -. A seguito della comunicazione da parte dell’Igiene pubblica il protocollo – che prevede nei 100/200 metri dal caso segnalato adulticidi in orario notturno in aree pubbliche per tre notti consecutive, porta-porta con adulticidi, larvicidi e rimozione dei focolai in aree private e, infine, trattamento larvicida nelle tombinature pubbliche – deve essere attivato entro 24 ore. Quindi si mette immediatamente in campo ogni mezzo a disposizione del Comune per avvisare in così poco tempo i residenti della zona: pattuglia della Polizia locale che passa per le vie interessate con altoparlante, affissione dell’ordinanza, invio di sms tramite Nowtice, notifica nell’App IO, pubblicazione della notizia sul canale Telegram, nota stampa e news sul sito Monet”.
Per quanto riguarda gli interventi preventivi, Maletti ha spiegato che da aprile ad ottobre il settore ambiente del Comune mette in atto tutte le strategie previste dal Piano regionale: monitoraggio, trattamenti larvicidi in tutte le 55mila caditoie pubbliche del territorio, servizi porta a porta in particolare nelle zone delle scuole, ordinanze comunali, incontri informativi e banchetti di distribuzione gratuita di larvicidi.
“Esiste anche la possibilità, per i privati cittadini, di segnalare eventuali disagi che vengono poi verificati da un entomologo esperto – ha detto l’assessora in Aula – Nella frazione di Villanova, per esempio, a seguito di ripetute segnalazioni, l’Ufficio diritti animali ha organizzato un incontro con i residenti in presenza dell’entomologo che è stato molto apprezzato. Anche presso la scuola d’Infanzia San Remo, viste le pressioni dei genitori che richiedevano trattamenti adulticidi (sconsigliati in una scuola frequentata da bimbi piccoli), si sono illustrati i rischi di tali trattamenti e le alternative possibili: è stato quindi effettuato un ciclo straordinario di porta a porta nei dintorni delle scuole San Remo, Sant’Agnese e Andersen visitando 140 civici e coinvolgendo i residenti nel trattamento degli oltre 400 tombini e pozzetti dei loro cortili. Inoltre, si è organizzato un evento previsto per la prossima primavera che vedrà i bambini visitare le abitazioni del quartiere e spiegare cosa fare per prevenire il proliferare delle zanzare. Infine, è attivo un itinerario didattico sulla gestione degli animali in città con lo scopo di far comprendere ai bambini della primaria il ciclo biologico della zanzara e i punti critici attaccabili per impedirne la proliferazione”.
“Si confermano, come tutti gli anni, i cardini della strategia di prevenzione – ha continuato Maletti – Sorveglianza entomologica e lotta alla zanzara tigre, individuazione più precoce possibile dei casi per attuare immediatamente le misure di controllo e impedire la trasmissione del virus. E quando si è in presenza di un caso, anche solo sospetto, di Dengue, Chikungunya o Zika viene attivato il Protocollo straordinario”, ha concluso la vicesindaca.
Nel breve dibattito che ha preceduto il voto, Francesco Antonio Fidanza (Pd) ha evidenziato l’efficacia del lavoro svolto dal Comune nel contrasto alle arbovirosi, con interventi tempestivi e ben coordinati, ricordando che “Modena è tra le province con la minore densità di zanzara tigre rispetto alla media regionale”. Il consigliere ha sottolineato “la necessità di coinvolgere i cittadini come attori proattivi” e di potenziare formazione, sorveglianza e programmi educativi nelle scuole. Anche Giulia Ugolini ha riconosciuto che “il sistema attuale funziona e gli interventi si possono definire efficaci”, ma ha invitato a considerare la ciclicità del fenomeno legata ai cambiamenti climatici e alla mobilità umana. Richiamando le possibili criticità, come “lo sviluppo di resistenze agli insetticidi e la difficoltà di diagnosi tempestive”, la consigliera ha proposto “un approccio integrato tra ambiente, salute pubblica e responsabilità individuale”.
Infine, l’interrogante Luca Negrini ha segnalato la necessità di fare maggiore attenzione alla comunicazione dell’Ausl, che non può limitarsi a frasi come “non è un’emergenza, informatevi sui nostri canali online”, ricordando le difficoltà di molti anziani con l’informazione digitale. Ha tuttavia annunciato il sostegno di Fratelli d’Italia al documento della maggioranza, “per dare risposte significative ai modenesi, al netto di quale sia la parte che la propone”.