La Polizia di Stato di Modena ha tratto in arresto un cittadino albanese di 53 anni, già noto alle Forze dell’Ordine, per il reato di atti persecutori.

Nel pomeriggio del 6 agosto scorso, intorno alle 16.00, la Squadra Volante è intervenuta in zona Modena Est, su richiesta di una donna, la quale in stato di forte agitazione aveva riferito che, terminato il turno di lavoro, mentre stava rientrando a casa, si era accorta che l’ex marito la stava seguendo alla guida di un’auto.

Nei confronti dell’ex consorte, la donna aveva già sporto querela per il reato di atti persecutori. Lo stesso era stato scarcerato a metà luglio per fine pena per il medesimo reato nei confronti della donna.

Gli agenti, arrivati subito sul posto, hanno fermato e identificato il 53enne, il quale poco prima alla vista della Polizia aveva cercato di disfarsi delle chiavi del veicolo, lanciandole in un’aiuola.

All’interno dell’auto, di proprietà dell’indagato, sono stati rivenuti un dispositivo di rilevazione della posizione GPS dotato di microfono, un binocolo, quattro telefoni cellulari, tutti strumenti verosimilmente utilizzati per controllare la donna, oltre che torce elettriche, giraviti, tenaglie, guanti da lavoro, una pistola giocattolo e un coltello a serramanico, motivo per il quale è stato anche denunciato per il reato di possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli.

All’esito dell’udienza, svoltasi nella mattinata di ieri, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena ha convalidato l’arresto e disposto nei confronti dell’indagato la misura cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.