Tutte i richiedenti ottengono il voucher che può arrivare fino a 300 euro a bambino. Venturelli: “Attività estive fondamentali per bambini e famiglie: giusto sostenerle”

A Modena tutte le 2.049 famiglie, in possesso dei requisiti, che hanno fatto richiesta del contributo per la frequenza ai centri estivi dei figli, otterranno sostegno economico che può arrivare fino a 300 euro a bambino. La liquidazione dei contributi è prevista, indicativamente, nel mese di novembre, a completamento delle procedure istruttorie.

“I centri estivi sono esperienze che dobbiamo continuare a sostenere e potenziare per dare sempre più opportunità a bambini e bambine e sostenere la conciliazione fra vita e lavoro delle famiglie, offrendo un supporto imprescindibile. Il Comune di Modena lavora costantemente – afferma l’assessora alle Politiche educative Federica Venturelli – per rendere queste esperienze sempre più inclusive e accessibili a tutte e tutti. I centri estivi sono infatti un’opportunità fondamentale per i bambini e le bambine di ogni età perché garantiscono momenti di socialità di qualità e di godere di spazi ampi e sereni per il gioco, aspetti cruciali per la loro crescita e soprattutto per il loro benessere”.

Va in questa direzione la scelta dell’Amministrazione comunale di aver ampliato, anche per quest’anno, la platea dei beneficiari dei contributi regionali alzando il limite del valore Isee da 26mila a 28 mila euro per la fascia 3-13 anni (17 anni in caso di ragazzi con disabilità), utilizzando risorse proprie.

Nel dettaglio, il Settore Educazione e Istruzione del Comune di Modena ha accolto tutte 1.756 richieste di contributo relative ai centri estivi rivolti alla fascia 3-13 anni (17 anni in caso di ragazzi con disabilità). La spesa stimata, pari a 526.800 euro, è finanziata per circa 402.466 euro con risorse derivanti dal finanziamento PrFse+ della Regione, grazie al progetto per la conciliazione vita-lavoro per abbattere le tariffe dei centri estivi. Inoltre, vengono soddisfatte anche tutte le 293 domande, in regola con i requisiti, presentate dalle famiglie per la frequenza alle attività estive dei bambini più piccoli, quelli della fascia d’età 9-36 mesi. In tal caso, alla spesa complessiva pari a 87.900 euro si aggiungono i circa 280mila euro stanziati ai gestori delle attività iscritte all’albo comunale al fine di calmierare le rette per circa mille bambini, e questo grazie anche al finanziamento ottenuto dalla Fondazione di Modena nell’ambito del bando “Persona 2025” per un totale di 250 mila euro.

La principale novità di quest’anno è stata la presenza di educatori per i minori con disabilità, che ha consentito di estenderne la frequenza per tutto il periodo della attività, non limitandola quindi alle tre settimane previste fino allo scorso anno.

“Siamo davvero soddisfatti di aver introdotto questa novità – dichiara l’assessora – resa possibile grazie alla collaborazione attiva con le associazioni che si occupano di disabilità e con i gestori dei centri estivi. un lavoro, quindi, condiviso che aveva, fra i tanti, l’obiettivo di aumentare le opportunità per i bambini con disabilità, dando la possibilità di avere più settimane a disposizione rispetto agli anni precedenti. Una misura di giustizia sociale, un passo avanti sul piano della parità dei diritti e del sostegno concreto alle famiglie. Crediamo fortemente che questa sia la direzione per costruire una comunità più inclusiva, in cui le differenze sono un’opportunità e non un ostacolo, attenta ai bisogni di tutte e di tutti”.

Nello specifico, per garantire il supporto necessario ai 314 bambini e ragazzi con disabilità che hanno partecipato ai centri estivi (erano stati 302 nel 2024, 222 nel 2023 e 181 nel 2022), è stato sostenuto un costo di 781.331 euro, di cui 199.738 euro di contributi del Dipartimento per le Politiche della Famiglia, 135mila euro di finanziamento dalla Fondazione di Modena, sempre nell’ambito del bando “Persona 2025”, e 446.593 euro di risorse comunali.

Un dato significativo riguarda, appunto, la durata della frequenza: dei 314 minori con disabilità, 155 hanno partecipato per un periodo da una a tre settimane (come nel 2024), mentre ben 159, cioè oltre la metà, hanno frequentato per un periodo che va da quattro a 14 settimane. La durata media della frequenza è stata di 4,26 settimane, mentre per i minori che hanno scelto di partecipare da 4 a 14 settimane, la media si attesta intorno a 6 settimane. “Questi numeri – commenta Venturelli – sono segno concreto di una visione inclusiva che stiamo costruendo con determinazione. Non si tratta solo di garantire un servizio, ma di affermare un diritto: quello di ogni bambina e bambino a vivere pienamente spazi educativi e relazionali di qualità. I risultati di quest’anno ci dicono che la strada intrapresa è quella giusta e che investire in formazione, progettualità condivisa e risorse educative produce cambiamenti reali e duraturi”.

Nello specifico, nel mese di maggio si è svolta una indagine esplorativa rivolta ai genitori rispetto alle intenzioni di iscrizione dei minori ai Centri estivi. Successivamente, lo stesso mese, prima dell’apertura dei servizi, il personale pedagogico del Comune, insieme alle due Cooperative che gestiscono gli educatori per l’inserimento dei minori con disabilità, ha tenuto due incontri di formazione rivolti al personale dei soggetti gestori dei Centri estivi. In tali incontri si è parlato di come inserire questi minori nelle attività previste costruendo contesti accoglienti e inclusivi, e presentando strumenti di lavoro e, attraverso l’analisi di casi, esplorando metodologie e pratiche. Tutto questo lavoro ha portato alla costituzione di una équipe di educatori per l’inclusione all’interno di ciascun centro estivo, consentendo di far interagire proficuamente i bambini e i ragazzi e ampliare le opportunità di accoglienza.

Nell’estate appena trascorsa sono state quasi 129 le proposte estive che la città ha offerto a bambini e ragazzi, di cui 98 centri estivi per la fascia 3/13 anni organizzati da 67 diversi gestori (nel 2024 erano 66 gestori per 92 centri estivi) e 31 attività organizzate da 21 gestori accreditati, rivolte ai bimbi dell’età del nido (anche nel 2024 erano stati 21 i gestori ma con 30 attività).