Quale lutilità? Confesercenti chiede il congelamento
Dato che i dati di Arpa non rivelano dati allarmanti, il Comune di Carpi, ha deciso di revocare il blocco del traffico di oggi. La revoca però non ha risparmiato aspre critiche ad un misura che sembra essede del tutto inutile per contrastare linquinamento delle nostre città. Al momento posticipata, la misura riguarderà tutti i giovedì, giorno di mercato, e ogni prima domenica del mese, fino al 31 marzo 2014. «Lunica certezza è che il provvedimento adottato dal Comune non mancherà certamente di penalizzare le attività commerciali del cuore storico cittadino – tiene a puntualizzare Confesercenti Carpi – Mentre risulta del tutto o quasi incerta la sua utilità». Il cosiddetto blocco del traffico influirà infatti su di unarea urbana compresa tra: via Carducci, via Petrarca, via De Amicis, via Volta, via Tre Febbraio, via Catellani e via Garagnani, area prettamente commerciale. «La manovra antismog pare in netto contrasto con gli interventi a favore del centro storico: per i disagi che creerà a raggiungere il cuore della città e la ricaduta di vantaggi a favore della grande distribuzione ubicata in zone nemmeno sfiorate da questo provvedimento restrittivo. Facile quindi dedurre – continua Confersercenti nella nota – che il conto salato toccherà a negozi, locali pubblici ed altre attività, ambulanti del mercato compresi. Perché non viene nemmeno presa in considerazione lapplicazione laddove il fenomeno dellinquinamento atmosferico è più esteso e presente, come le aree attorno ai centri commerciali?» incalza lassociazione. Una decisione che va a penalizzare ulteriormente i piccoli commercianti già duramente colpiti dal recente aumento dellIva e il calo della domanda interna su cui influiscono lincremento della disoccupazione e perdita del potere dacquisto di salari e stipendi. «A ciò si aggiunga il fatto che le ferite del sisma del maggio 2012 non si sono ancora completamente rimarginate. Lanno scorso il provvedimento antismog non è stato applicato a causa delle conseguenze del terremoto. Questanno invece si decide a tal senso. Chiediamo pertanto allamministrazione comunale un passo indietro e di attivarsi presso la Regione Emilia-Romagna affinché il Comune possa derogare a questa misura», conclude la nota. Un provvedimento che sembra creare soltanto disagi e non portare alcun beneficio per la salute pubblica.