La magia del parto tra le mura domestiche
I servizi offerti dal pubblico
La Regione rimborsa il parto a domicilio. Ecco alcune informazioni: «Il parto a domicilio è possibile solo nei casi di gravidanza considerata a basso rischio. Nelle Aziende Usl che hanno attivato lassistenza al parto a domicilio – come Modena , ndr – la donna che desideri partorire nella propria abitazione deve rivolgersi al responsabile aziendale del progetto parto a domicilio, che le comunicherà tutti i nomi, recapiti, orari, degli operatori e strutture sanitarie che le offriranno lassistenza necessaria. La donna che decidesse di partorire a casa propria, senza usufruire dellassistenza gratuita offerta dallAzienda Usl, può avere un rimborso delle spese sostenute. La richiesta deve essere fatta alla propria Azienda Usl di residenza entro l8° mese di gravidanza». Per poter usufruire del servizio devono essere rispettate alcune condizioni elementari di sicurezza. A iniziare dalla distanza dallospedale che non deve essere distante più di 30 minuti dallabitazione. La casa deve essere idonea per poter ospitare un parto.
Chiara che sogna la casa della maternità: «Dove poter partorire con le persone più care»
Giovane, tecnologica ed innamorata della sua professione: lostetrica a domicilio. Lei si chiama Chiara Serafini (nella foto) e la sua arte, far nascere i bambini non è solo una professione, si può leggere su www.nascereamodena.it . Il sito internet dove offre consigli ed offre sia lassistenza per il parto in case che corsi e seminari di formazione di genitori in cerca di sicurezza. «Noi stiamo portando avanti la possibilità di fare il parto in casa. Si abbiamo delle richieste, in particolare chi è al primo bambino e chi ha avuto un bel parto in ospedale e vuole provare unaltra esperienza. Si rimetta la nascita che è un evento sociale in mano ala famiglia, seppure sempre con il sostegno degli operatori qualificati e professionisti». Ma quali sono i vantaggi per un parto dentro le mura domestiche: «Unassistenza continua ccon gli stessi operatori. Una possibilità offerta solo con il parto in casa. In altri contesti non si può scegliere e si partorisce con chi non si conosce, poi dopo il parto si ha come punto di riferimento il pediatria -spiega Chiara – . E consigliato perché migliora la salute e la soddisfazione. Poi permette la collaborazione con il proprio partner: le responsabilità sono condivide perché la coppia è informata su tutti i rischi e i benefici e lassistenza viene decisa insieme». Il parto non è più unaffare riservato solo al femminile. «Facciamo molti corsi di coppia, c è sempre più interesse da parte dei maschi, che si trovano ad affrontare una situazione che i loro padri non hanno affronttato. Oggi cè maggiore voglia di condividere e gl istessi maschi frequentano il corso per avere informazioni e fare pratica. Aiutiamo i maschi a stare a loro agio durante il travaglio, in questo modo riescono a vivere meglio questo momento e poi diamo tante informazioni sui bambini perchè spesso venendo da famiglie mononucleari non si è mai visto un bimbo in casa». Anche chi non fa il passo del parto a domicilio cerca però informazioni: «Anche perchè letà media delle donne si è alzata e cè maggiore voglia di consapevolezza e informazioni».
A Modena non cè più il servizio
Ma si sta cercando di capire se è possibile ripartire
A Modena cè il Centro Nascita Naturale del Policlinico, ma pure un servizio offerto dalla Ausl. Che però ha subito qualche battuta darresto e qualcuna ha protestato: «LAsul modenese ha iniziato ad assistere le donne che richiedevano questo servizio con il coordinamento del dottor Accorsi, si son avute delle ostetriche formate per assistere le donne a domicilio. Una bella esperienza, è andato tutto bene – spiega la dottoressa Silvana Borsari, responsabile dei consultori familiari modenesi -. Poi sono arrivati i pensionamenti di alcune professioniste ed alcune persone si sono stancate perché bisogna dare una disponibilità costante. A questo punto il gruppo si è assottigliato, per questo negli ultimi 2 anni non è stato possibile offrire il servizio e un gruppo di donne hanno protestato. Adesso dovremmo – questo gruppo di persone ha chiesto allazienda un incontro- ricostruire una squadra». Insomma è un servizio da rigenerare. Anche se cè sempre la possibilità per la donna di usufruire delle ostetriche private e di vedersi rimborsato il costo dalla Regione o anche da unassicurazione privata se si ha stipulato una polizza. Si può ancora fare. In attesa di una ricostruzione del servizio offerto dal pubblico. Bisogna riconoscere che lorganizzazione pubblica non è facile visto che bisogna mettere a disposizione delle professioniste che devono offrire una forte disponibilità. Ma cè una forte richiesta di parto in casa ? «Si ma è minoritaria. Non tantissime su settemila parti allanno». Gli aspetti positivi del parto a domicilio? «Io credo che sia una valutazione che fa la donna, ritengo che una persona informata degli eventi possa scegliere. Naturalmente stiamo parlando di una gravidanza in una donna sana, mai una professionista assisterebbe una donna con problemi e con ipotesi di una gravidanza con un bambino che può avere dei problemi – spiega Borsari – Penso sia un fatto positivo perché si vive questo evento magico in un contesto assolutamente personale e intimo che lospedale non potrà mai riuscire a ricreare. Purtroppo cè una medicalizzazione del parto molto forte, indotta dai professionisti sanitari, abbiamo perso delle competenze». Cè da pensare ad Ivan Illich, un sociologo per una salute meno burocratizzata, a sentire queste parole. «Si ha una medicalizzazione paurosa, pensiamo per esempio come trattiamo i bambini. Abbiamo perso tante competenze e si cerca di risolvere tutto con le prestazioni sanitarie». (gbn)
SECCHIA: LA MANUTENZIONE DI UNA VOLTA ERA BEN DIVERSA
E sulla manutenzione del Secchia abbiamo sentito la testimonianza di chi il fiume lo conosce da una vita e ricorda bene come una volta ci fosse ben altra attenzione perché la sorveglianza era affidata alle comunità che vi vivevano attorno. Succedeva con il vecchio “contratto di fiume”, che la Regione dopo il disastro aveva annunciato di voler reintrodurre
Giro dellEmilia, storia daltri tempi Sabato 12 la corsa partirà alle 11.45 da Piazza Roma Nellalbo doro anche Coppi, Bartali, Moser e Merckx
La pazza stagione – climatica ed agonistica – ci ha tradizionalmente regalato la Classica delle foglie morte, il Giro di Lombardia, come gara conclusiva dellanno sia in condizioni primaverili (il 15 ottobre 2011 quando vinse il carneade svizzero Zaugg cerano 25 gradi) che invernali (dodici mesi fa Purito Rodriguez trionfò con una decina scarsa di gradi e sotto il diluvio universale), ma proprio dallanno scorso il Giro dellEmilia apre il finale del calendario nazionale, seguito da Trofeo Beghelli e Coppa Placci. Così se il Giro di Lombardia – ultima gara World Tour e da sempre classica monumento – fra due giorni sarà la rivincita del Mondiale di Firenze, sabato 12 ottobre la 96esima edizione del Giro dellEmilia, che scatterà da Modena in Piazza Roma con il solito arrivo a Bologna sulla severa rampa che porta al Santuario di San Luca dopo 200 km tondi, sarà la rivincita della rivincita ora che, a partire dal 2005, fa parte dellEurope Tour ed è classificata 1.HC, ovvero gara dello stesso livello della Freccia del Brabante, Tre Valli Varesine o Milano-Torino, giusto per citarne alcune famose. Gare che, vincendole, possono dare un senso ad una stagione e portare comunque punti preziosi UCI alle varie formazioni, gare che ovviamente richiamano interesse e un bel lotto di partecipanti ai nastri di partenza: del resto da Ganna a Girardengo, da Coppi a Bartali, da Motta a Moser, da Merckx (primo straniero a vincerlo) a De Vlaeminck, da Cassani e Bugno a Bartoli e Ullrich fino al recente back to back colombiano firmato da Betancur e Quintana, lalbo doro del Giro dellEmilia, con i relativi piazzati, parla chiaro. La partenza della corsa organizzata dal Gs Emilia, torna nella nostra provincia dopo quattro anni, quando da Sassuolo partì ledizione numero 92, quella del Centenario (la prima infatti si disputò nel 1909 e la conquistò lallora 26enne milanese Eberardo Pavesi, che tre anni più tardi avrebbe vinto il Giro dItalia con lAtala nellunico anno in cui si è corso per squadre di club) che andò allo scalatore olandese della Rabobank Robert Gesink, che riuscì a fare bis anche lanno dopo. Allora si corsero circa 60 km in terra modenese facendo due giri di un circuito tra Sassuolo e Fiorano (da cui si partì nel 2008) prima di dirigersi verso Vignola e Savignano sul Panaro e fare poi rotta nel Bolognese laddove la classica emiliana entra nel vivo, mentre questanno la carovana compirà solo 10 km, dal centro di Modena fino a Castelfranco Emilia, dove sarà posto il primo dei quattro traguardi volanti di giornata. La nostra città fra 10 giorni tornerà ad ospitare il grande ciclismo dopo la partenza della quinta tappa del Giro dItalia dellanno scorso (la Modena-Fano di 209 km) facendo le prove generali per il 2014: infatti la prossima corsa rosa farà tappa da noi per due giorni arrivando dalla Romagna sul nostro Appennino, al Passo del Lupo, sopra Sestola alle pendici del Cimone e ripartire lindomani con la Modena-Salsomaggiore, ricalcando la frazione del Giro Donne 2012. Tutto è ancora da riconfermare ufficialmente ma manca davvero poco perché questa domenica, subito dopo la Classica delle foglie morte e prima della… rivincita della rivincita, verrà svelato il nuovo Giro dItalia e a quel punto Modena e provincia saprà che giorni di ciclismo la attende. nSimone Carpanini
Genova, 90enne assassinata in casa a colpi di forbici
Polizia scientifica e medico legale al lavoro a Genova per ricostruire la dinamica dellomicidio di Giovanna Mauro, una donna di 90 anni trovata senza vita con un paio di forbici conficcate nel collo martedì sera nella sua abitazione di via Copernico, nel quartiere di Borgoratti. A fare la macabra scoperta è stata una vicina di casa, a cui il figlio della vittima, preoccupato perché la madre non rispondeva al telefono, aveva chiesto di andare a controllare cosa fosse accaduto. Entrata nellappartamento, che era stato messo sottosopra, la donna si è trovata di fronte a una scena agghiacciante. Ha visto prima diverse gocce di sangue, poi ha trovato lanziana per terra in un lago di sangue con delle forbici piantate nel collo. La porta dellabitazione era chiusa e non presentava segni di effrazione: secondo gli inquirenti, la 90enne, che viveva da sola, potrebbe avere aperto al suo aggressore o essere stata costretta a farlo.Sul corpo della donna sono state trovate impronte digitali che potrebbero appartenere allassassino. Sul caso indaga la procura di Genova. Linchiesta, che punta a ricostruire i movimenti della donna durante la giornata, è stata affidata al pm Cristina Camaiori. Agli investigatori un vicino ha riferito che lanziana era uscita di casa nel primo pomeriggio ed era rientrata verso le 15 e 30. Intorno a quellora avrebbe sentito un urlo provenire forse dalla sua abitazione. Secondo altre testimonianze, la donna nel pomeriggio sarebbe andata a ritirare la pensione, circostanza che farebbe propendere per lomicidio a scopo di rapina, ipotesi avvalorata anche dalle condizioni nelle quali è stata trovata la casa. Nella sua ultima uscita pomeridiana, Giovanna non era sola: ad accompagnarla unamica che vive nello stesso stabile, con la quale sarebbe rientrata. Un ulteriore elemento da tenere in considerazione.
Tav, attentato incendiario in azienda della Val di Susa
Escavatore della Geomont dato alle fiamme
Un escavatore della Geomont di Bussoleno, in provincia di Torino, azienda impegnata al cantiere per la Torino-Lione, è stato dato alle fiamme nel cortile dellazienda ieri allora di pranzo. Si tratta di una macchina foratrice, montata su un cingolato, andata completamente distrutta.Lincendio è stato domato dai vigili del fuoco intorno alle 14. A quanto si apprende, non sono stati rinvenuti inneschi, nè tracce di benzina o liquidi infiammabili, e gli inquirenti sono al lavoro per stabilire se si tratti o meno di un rogo doloso: «Dagli accertamenti non sono emersi elementi utili per stabilire la causa dellincendio» scrivono i pompieri nella relazione conclusiva che segue lintervento. Gli inquirenti dunque non si sbilanciano sulla dolosità dellevento, perché mancano gli elementi per farlo, ma considerano lipotesi che possa trattarsi di unazione a firma anarchica. In primo luogo, perchè la Geomont è già stata attaccata più volte, come molte altre imprese che lavorano alla Tav. In secondo luogo, ieri a Torino sono accaduti fatti che potrebbero essere collegati allincendio: una busta con polvere sospetta e insulti legati al mondo delle «banche, delle finanze e delle infrastrutture» è stata recapitata presso la sede di Finpiemonte. Ltf-Lyon Turin Ferroviaire, società responsabile della sezione transfrontaliera della Nuova Linea Torino-Lione, ha espresso «solidarietà e sostegno alla Geomont, azienda di Bussoleno già impegnata in cantiere, nella cui sede cè stato oggi un incendio», ricordando inoltre che «si tratta del quindicesimo incendio nelle imprese valsusine coinvolte nei lavori per la Torino-Lione, con danni ai mezzi che le aziende utilizzano per lavorare. A tutti gli imprenditori coinvolti, Ltf esprime piena solidarietà e auspica un miglioramento del clima in Valle». Il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, ha espresso solidarietà e vicinanza ai lavoratori della ditta Geomont, affermando che «è forte la preoccupazione sullescalation di sabotaggi ed attentati alle imprese che lavorano in Valle di Susa per la linea ferroviaria Torino-Lione; ho avuto modo di confrontarmi su questo punto con il prefetto Paola Basilone, con la quale condivido la necessità della massima allerta. Purtroppo ci dobbiamo aspettare una recrudescenza di azioni violente – ha commentato Saitta – e spero davvero che nessuno tenti ancora di giustificarle: sono intimidazioni con una matrice violenta ben precisa, che la Valle non si merita di dover sopportare di continuo».