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MODENA FC, CATELLANI: “L’ALLENATORE? NON C’E’ FRETTA”


Prime parole ufficiali del Direttore Sportivo Andrea Catellani dopo la fine del campionato.
In un’intervista rilasciata alla “Gazzetta di Modena”, l’uomo-mercato del club canarino conferma di fatto tutti, tranne Mandelli.
Leggendo tra le righe dell’intervista, infatti, Catellani non nasconde l’idea di un nuovo allenatore, affermando che per la scelta del mister “non c’è fretta” e che sta seguendo i playoff dove sono impegnati alcuni tecnici che stanno facendo bene da tempo: viene subito automatico pensare a D’Angelo (Spezia) e a Stroppa (Cremonese), ma anche a Pagliuca (Juve Stabia).
“Abbiamo un’idea”, ha aggiunto Catellani.
L’idea è sempre quella di Vincenzo Vivarini, ex Catanzaro e Frosinone, in testa alle possibili scelte, ma il “casting” si è effettivamente allargato.
Ormai defilata, viceversa, la posizione di Paolo Mandelli: questi “sguardi in giro” della società gli precludono, crediamo, la possibilità di restare sulla panchina del Modena, a dispetto della sua auto-candidatura dell’ultima conferenza stampa di campionato.
Una candidatura che sarebbe stata autorevole, se non ci fossero state le ultime quattro famigerate partite…
Nell’intervista, il ds Catellani si sofferma – a precise domande – anche su alcuni giocatori: il rinnovo di Antonio Pergreffi, una seconda chance per Gregoire Defrel, un rilancio per Pedro Mendes, la possibilità di un accordo con il Torino per tenere Alessandro Dellavalle, innesti mirati sullo zoccolo duro della squadra, composto da Gagno, Magnino, Gerli e Palumbo. E proprio sul numero 10, Catellani conclude con un auspicio: “Palumbo? Ci piacerebbe tenerlo”.
A quel punto, con il contratto valido fino al 2027, solo lo stesso Palumbo potrebbe puntare i piedi per voler andare via.

 

 

DUOMO DI CARPI, GRANDE PARTECIPAZIONE ALLA SANTA MESSA


    Nel video l’intervista a Mons. Erio Castellucci, Vescovo di Carpi e Arcivescovo di Modena-Nonantola

    San Bernardino da Siena, che ha portato la pace tra le famiglie di Carpi, ha portato anche numerosi fedeli nel Duomo di piazza Martiri in occasione della Santa Messa presieduta per celebrare il Santo Patrono. Una cattedrale gremita ha accolto la processione e la liturgia, concelebrata dal Vescovo di Carpi e Arcivescovo di Modena-Nonantola Monsignor Erio Castellucci, seguita in diretta da TvQui. Nella sua omelia la riflessione sull’amore di San Bernardino per il nome di Gesù, amore che ha mosso la sua opera. L’avere un nome è un dono, ha proseguito Castellucci. Un dono che nel tempo verrà dimenticato e trattenuto solo nei registri e, per i più poveri, nemmeno lì. Solo nel cuore di Dio i nomi non vengono dimenticati. E poi ci sono i nomi cancellati dai violenti. Castellucci cita la Shoah, e il campo di Mauthausen, dove morirono 90mila persone e dove è stata allestita la stanza dei nomi, per ricordare le vittime che le SS volevano eliminare anche dalla storia.

     

     

    ALLE GALLERIE ESTENSI, UNA MOSTRA PER I 650 ANNI DALLA MORTE DI PETRARCA


    Nel video l’intervista a Maria Elisa Agostino, Direttrice Biblioteca Estense Universitaria

    Con i “Rerum Vulgarium Fragmenta” e la sua vasta produzione latina, ha influenzato profondamente generazioni di intellettuali e il nascente Umanesimo. Un grande poeta, primo intellettuale cosmopolita, Francesco Petrarca, che ha saputo coniugare passato e futuro. A lui, in occasione dei 650 anni dalla morte, Modena dedicata fino al 2 agosto la mostra “Modena e l’Italia. Territori dell’anima e del mondo” con libri antichi scelti all’interno del ricco patrimonio estense. Il percorso espositivo comincia proprio dalla Sala Campori della Biblioteca Estense, dove saranno presentati circa 50 pezzi, con un’estensione virtuale che offrirà contenuti digitali e approfondimenti. Si passerà poi alla Galleria Estense, che accoglierà opere pittoriche ispirate a temi petrarcheschi, accompagnate da pannelli esplicativi, per poi concludere il viaggio all’Archivio di Stato.

     

     

    ACCISE DIESEL, LA BEFFA DELLA BENZINA CHE NON CALA


    Il riallineamento delle accise, con l’aumento sul gasolio e il taglio equivalente sulla benzina sta avendo effetti su un solo binario: quello dei rincari. Se l’effetto della manovra sul diesel si è subito fatto sentire, con aumenti sensibili per i portafogli degli automobilisti e degli autotrasportatori, lo stesso non si può dire per la benzina, che in teoria doveva calare in maniera speculare. A dirlo sono le associazioni a difesa dei consumatori, che hanno studiato le oscillazioni dei prezzi alla pompa dopo l’entrata in vigore del decreto del ministero dell’Ambiente e dell’economia. Ciò che è emerso è che in autostrada, per la benzina selfservice si registra la pressoché impalpabile riduzione di 0,1 centesimi per litro, ovvero di 5 centesimi per un pieno da 50 litri, mentre dall’altra parte, il gasolio è prontamente salito di 1,5 centesimi al litro, ovvero 15 volte tanto. L’associazione ha anche fatto una media aritmetica tra i prezzi medi regionali, ha calcolato che la benzina è diminuita di appena 0,4 centesimi, mentre il gasolio è aumentato di 1,3 cent al litro, pari a un costo aggiuntivo di 66 centesimi per ogni singolo pieno. L’Emilia-Romagna in particolare è sul terzo gradino del podio se si guarda alle regioni peggiori in termini di divario tra variazione del prezzo del gasolio e quello della benzina: con 1,1 cent al litro, è dietro solo a Sardegna e Calabria. Anche guardando al solo gasolio, la nostra è tra le regioni con i rincari più elevati. In questo scenario il Codacons ha già annunciato di stare preparando un esposto a 104 Procure della Repubblica affinché aprano indagini alla luce delle possibili fattispecie di truffa aggravata e aggiotaggio.

     

     

    PALLAVOLO A MODENA, ALLENATORE ARRESTATO. PRESUNTI ABUSI SU MINORI


    È stato posto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico un allenatore di una squadra di pallavolo giovanile di Modena, denunciato da almeno due giocatrici minorenni – tra i 13 e i 14 anni – per presunte violenze sessuali che sarebbero avvenute negli spogliatoi dopo gli allenamenti. Le ragazze si sarebbero confidate con i genitori solo recentemente, spingendo così le famiglie a presentare formale denuncia nel marzo scorso. Da quel momento sono partite le indagini, condotte con grande riserbo dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, che ha poi richiesto una misura cautelare nei confronti dell’uomo, residente in un comune della provincia. Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, i presunti abusi non si sarebbero limitati a un singolo episodio, ma si sarebbero protratti nel tempo, configurando un quadro allarmante. Non si può infatti escludere, al momento, che le violenze abbiano riguardato anche altre giocatrici. Una delle famiglie coinvolte ha già affidato la tutela legale della propria figlia a un avvocato, mentre si attende l’evolversi dell’indagine. Se le accuse dovessero essere confermate, l’uomo rischia di finire a processo per il reato di violenza sessuale aggravata dalla minore età delle vittime.

    LAPAM CONFARTIGIANATO, POSITIVO IL BILANCIO DI SOSTENIBILITA’ 2024


    Nel video Carlo Alberto Rossi Segretario Generale Lapam Confartigianato e Gilberto Luppi Presidente Lapam Confartigianato

    Si chiude positivamente il Bilancio di Sostenibilità o Bilancio del Valore 2024 DI Lapam Confartigianato, per un territorio, quello modenese, costituito in maggior parte da un fitto tessuto di piccole e medie imprese, di cui quasi 11 mila sono quelle associate per 682 dipendenti che operano nelle 54 sedi distribuite nei territori di Modena e Reggio Emilia. L’intero report permette così all’associazione di monitorare i progressi, gli obiettivi raggiunti e le sfide future.

    Svariati gli ambiti di intervento di Lapam Confartigianato Modena, tra questi l’associazione sottolinea l’attenzione e l’impegno rivolto al mondo dei giovani, alle scuole Un esempio è il progetto “Fare Futuro” che nel 2024 ha visto coinvolti più di 3.800 studenti in oltre 20 differenti istituti scolastici e che si è sviluppato con l’iniziativa Manifatture Aperte.

    Il Bilancio inoltre evidenzia, oltre ad una costante sensibilità delle aziende verso la green economy, la percentuale di risparmio energetico e dei consumi che gli imprenditori imprimono alle loro aziende

     

     

     

    US SASSUOLO, I PROGETTI PER LA NUOVA SERIE A


    Con il ritorno in Serie A, il Sassuolo punta a riprendersi la propria posizione nell’elite del calcio italiano.
    La conferma di Fabio Grosso in panchina e la permanenza di giocatori chiave come Berardi saranno determinanti per affrontare le sfide del prossimo campionato.
    Se per Grosso la conferma è sicura e ufficiale, per Berardi bisognerà aspettare quello che accadrà durante il calciomercato, per vedere se qualche grande club vorrà puntare ancora su di lui.

    Il Sassuolo e la famiglia Squinzi continueranno a investire nella crescita della squadra: in una recente intervista, lo stesso Direttore Generale Giovanni Carnevali ha parlato prima di salvezza e poi, negli anni, di obiettivi europei per il Sassuolo, che già assaggiato le Coppe nella indimenticabile stagione 2016-2017.

    Un altro giocatore da trattenere è sicuramente Armand Laurienté: dopo un inizio di stagione svogliato, l’attaccante francese ha capito che il campionato di B poteva essere un trampolino di (ri)lancio e si è conquistato persino il titolo di capocannoniere, con 18 gol.
    Per affrontare il campionato di Serie A senza il rischio di lottare per non retrocedere, la rosa attuale va inevitabilmente rinforzata, ma con rinforzi mirati: un paio in difesa, un paio in mezzo al campo e sicuramente un centravanti da doppia cifra, perché Mulattieri, Moro e Pierini – pur segnando tanto in B – non sembrano all’altezza della A.
    Nella lista di coloro che possono starci nella massima serie, ci mettiamo il portiere Moldovan, i difensori Toljan, Doig e soprattutto Romagna, il centrocampista Boloca, forse Ghion e Iannoni (oltre all’eterno Obiang e al promettente Lipani), poi naturalmente Berardi, Laurienté e lo stesso Simone Verdi.
    In buona sostanza: con 4/5 titolari nuovi innestati nell’undici di quest’anno, il Sassuolo potrà recitare la sua parte anche in Serie A e il pubblico, al “Mapei Stadium” di Reggio Emilia, ci sarà, eccome!

     

    AUTOVELOX IN TANGENZIALE: MULTE ANNULLATE, LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE


    Un battagliero automobilista, dopo anni di carte bollate e sentenze sfavorevoli, è riuscito a vincere la sua lunga sfida legale con il Comune di Modena: le 13 multe che aveva subito con la rilevazione dell’autovelox posto all’uscita 6 della Tangenziale Carducci sono state annullate dalla Cassazione! Ormai era diventata una questione di principio giuridico e non soltanto per risparmiare i circa 1.600 euro di sanzione dei verbali che si erano accumulati nel tempo. Il ricorso dei legali dell’automobilista si è basata sulla non omologazione dell’autovelox: approvato dal Ministero dei Trasporti, ma non omologato, come richiesto dal Codice della Strada. E stavolta la Cassazione ha accettato il ricorso, annullando i verbali. Il dispositivo di rilevazione della velocità in questione, peraltro, è l’ormai noto T-Exspeed v.2.0, lo stesso che è stato sequestrato in molte zone d’Italia in seguito all’indagine della Procura di Cosenza dell’estate scorsa. Ad essere posto sotto sequestro e spento da mesi è stato anche l’autovelox di Formigine sulla Tangenziale Modena-Sassuolo. Paradossalmente, tuttavia, pur essendo dello stesso modello, gli autovelox di Modena sulla Tangenziale Carducci e in viale Italia sono tuttora funzionati e considerati assolutamente regolarmentari. Ora, però, questa vittoria in Cassazione dell’automobilista ai danni del Comune di Modena potrebbe creare un precedente giuridico che, a sua volta, potrebbe spingere molti altri automobilisti a presentare ricorso contro l’autovelox installato in Tangenziale.

     

    DANIELA COMAN, SECONDO L’AUTOPSIA MORTA PER ASFISSIA MECCANICA


    Asfissia meccanica. Questa la causa della morte di Daniela Coman, la 48enne residente a Sassuolo, il cui corpo è stato ritrovato lo scorso giovedì a Prato di Correggio, nell’appartamento del suo ex compagno Peter Pancaldi, che ha poi confessato di averla uccisa. È quanto emerge dall’autopsia eseguita al Policlinico di Modena dagli specialisti di medicina legale. Il Tribunale ha nominato Erjon Radeshi, che ha 90 giorni per il deposito della relazione. Durante l’esame autoptico, sono stati eseguiti anche prelievi per esami tossicologici, radiologici e biologici. Intanto, proseguono gli accertamenti dei Carabinieri per fare piena luce sulle circostanze dietro la morte violenta. Sequestrati i cellulari della vittima e dell’indagato. Secondo una prima ricostruzione, Pancaldi, avrebbe attirato l’ex compagna con l’inganno nella casa dove convivevano, per poi soffocarla tappandole naso e bocca con le mani. Un racconto che sembra combaciare con la causa di morte emersa dall’autopsia. Per Pancaldi, il Giudice ha convalidato il fermo disponendo la custodia cautelare in carcere, pur non ravvisando al momento gravi indizi per le aggravanti di premeditazione, relazione affettiva e stalking. Nell’udienza, Pancaldi si è avvalso della facoltà di non rispondere.

    TRAGICO INCIDENTE, IL MARESCIALLO CAPO FRIOLO PERDE LA VITA A 47 ANNI


    Nel video Andrea Di Virgilio, Segretario Generale Regionale Nuovo Sindacato Carabinieri

    Prestava servizio presso il Ros di Bologna ma abitava a Vignola, il Maresciallo Capo Cosimo Friolo, vittima ieri pomeriggio del tragico incidente che si è verificato lungo la Pedemontana, nella località di Ergastolo, tra Spilamberto e Savignano. Il Militare ha perso la vita a 47 anni, a bordo della propria Golf bianca, proprio mentre stava rientrando dal capoluogo. Ancora non è chiara l’esatta dinamica dell’incidente. Da quanto è emerso dalle prime ricostruzioni, pare che l’auto di Friolo si sia scontrata frontalmente contro un camion che avanzava nella direzione opposta. L’impatto avrebbe generato una carambola che ha fatto scontrare la Golf del Maresciallo prima contro il guardrail e poi contro un’altra auto che stava sopraggiungendo in direzione Vignola. Uno scontro devastante, che non ha lasciato scampo al militare. All’arrivo dei sanitari del 118, giunto sul posto con ambulanza, automedica ed elisoccorso, per il 47enne non c’era più nulla da fare. Friolo lascia una moglie e una figlia di 12 anni. Per anni ha prestato servizio nei nostri territori, a partire dal Comando di Vignola nei primi anni 2000, in seguito a Spilamberto e infine a Bologna. Lutto in tutta l’Arma dei Carabinieri. Friolo era un militare stimato, ritenuto da tutti un eccellente investigatore.

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