Si è recata in ferramenta per acquistare una tanica di alcol. Poco dopo, la sua auto ha preso fuoco con lei a bordo. Vittima una donna. È successo ieri mattina intorno alle 11 nella zona industriale delle Nazioni. I dipendenti delle aziende vicine sono intervenuti per prestarle soccorso, insieme ai Vigili del fuoco e al personale medico, che l’ha trasportata al Centro Ustioni di Parma dove purtroppo è deceduta a causa delle gravi lesioni riportate. Le autorità hanno avviato le indagini per chiarire quanto accaduto.
ZONA INDUSTRIALE, AUTO PRENDE FUOCO: VITTIMA UNA DONNA
ALICE NERI, LA SENTENZA: 30 ANNI PER MOHAMED GAALOUL
30 anni per aver ucciso Alice Neri e averne soppresso il cadavere. Questa la sentenza della Corte d’Assise di Modena nei confronti di Mohamed Gaaloul, l’unico imputato nel processo per l’omicidio di Alice Neri. I giudici hanno accolto la richiesta dei pubblici ministeri e riconosciuto colpevole il 31enne tunisino dei fatti a lui ascritti. Al termine della sentenza, Gaaloul ha ribadito di essere innocente.
LA CORTE DEI CONTI, STRIGLIA L’AUSL “TROPPI MEDICI A GETTONE”
Un sistematico uso dell’appalto di prestazioni mediche, il superamento del limite di spesa farmaceutica, ma anche una scarsa efficienza, in termini di tempo, nel realizzare interventi oggetto di contributi statali e regionali. Sono le principali critiche mosse dalla Corte dei conti al bilancio dell’Azienda Usl modenese del 2023. Quell’anno, le perdite ammontavano a 32,5 milioni di euro. Attraverso una delibera del 2025, la sezione regionale della Corte ha rilevato problemi che già avevano caratterizzato i conti del 2022, in particolare sulla gestione del personale. La magistratura contabile ha criticato l’uso dei cosiddetti “medici a gettone” soprattutto per le Unità Operative di Ostetricia e Ginecologia e per i Pronto soccorso di Carpi e Mirandola; spese che si sono tradotte in oltre 2 milioni di euro per affidare le prestazioni a medici esterni. L’azienda aveva motivato questa scelta con la difficoltà nel reperire personale medico, ma secondo la Corte dei conti si tratta di un’operazione da stigmatizzare, dal momento in cui “non risolve il problema della carenza di personali e anzi, nella falsa aspettativa di tamponarne gli effetti, non fa che aggravarne la portata, procrastinando l’adozione di misure di sistema”. Un’altra criticità è stata riscontrata nella spesa per il lavoro atipico, come personale interinale o contratti di formazione o di somministrazione. Nonostante questa voce di spesa si sia ridotta rispetto all’anno precedente, nel 2023 pesava 5,2 milioni di euro. Ancora troppo, secondo la Corte dei conti. I contabili invitano l’azienda a conformarsi alle indicazioni della propria delibera, e spronano l’amministrazione regionale ad assicurarne l’osservanza da parte dell’Azienda.
MORTALE A CASTELNUOVO, DONNA INVESTITA E UCCISA DA UN FURGONE
Stava camminando in pieno centro, a Castelnuovo, probabilmente per fare spese, quando un furgone, per cause ancora in corso di accertamento, l’ha investita. Un nuovo incidente mortale è avvenuto questa mattina, poco dopo le 11, all’incrocio tra piazza Brodolini e via Zanasi, un’area piena di attività commerciali. Vittima una donna di 78 anni, residente a Castelnuovo che, da quanto si apprende, sarebbe stata colpita mentre stava attraversando l’incrocio. Il furgone pare che stesse compiendo una svolta per entrare in piazza Brodolini quando ha investito l’anziana. Un impatto che non le ha lasciato scampo. I sanitari del 118, subito allertati, non hanno potuto far altro che constatare il decesso della 78enne. Illeso ma sotto shock il conducente del furgone, un operaio al lavoro per una ditta del territorio. È stato proprio lui il primo a chiamare i soccorsi. Sul posto, oltre all’ambulanza e all’automedica, anche i Carabinieri e la Polizia Locale dell’Unione Terre di Castelli, che ha isolato temporaneamente l’area per effettuare gli opportuni accertamenti.
CARPI CALCIO, ARCOPINTO: “QUI PER IMPARARE E CRESCERE ANCORA”
Il ds Marco Bernardi lo ha avuto alla Reggiana nel settore giovanile e in questi anni ha seguito la grande crescita di Alessio Arcopinto. Il centrocampista classe 2003 è una delle scommesse del nuovo Carpi targato Cassani, giocatore che sa muoversi fra mediana e trequarti con numeri che negli ultimi anni sono andati sempre in crescita in D, coi 16 gol segnati fra Dolomiti Bellunesi, Treviso e San Marino che hanno convinto i biancorossi.
Nella prima uscita mister Cassani lo ha alzato da trequartista, ruolo che il ragazzo nato a Napoli ma reggiano d’adozione ha alternato a quello da mezz’ala, con cui l’anno scorso sul Titano ha segnato 9 reti, decisive nella salvezza dei biancazzurri. A Carpi troverà Matteo Cortesi davanti a lui per strappare una maglia da titolare, rivale ma già punto di riferimento per la prima stagione fra i professionisti.
RAPPORTO CARITAS, IN AUMENTO LE RICHIESTE DI AIUTO DA FAMIGLIE ITALIANE
Nel servizio l’intervista a Massimiliano Ferrarini, responsabile Centro Papa Francesco
In Italia la povertà continua ad aumentare, toccando fasce sempre più ampie della popolazione. Il Rapporto Caritas 2025 parla di oltre 6 milioni di persone in difficoltà. L’emergenza povertà si riflette anche a livello locale: in Emilia-Romagna, dati Istat, oltre il 10% della popolazione vive in famiglie a rischio di povertà o esclusione sociale. Uno specchio della realtà modenese. Il volto della povertà oggi è anche quello del lavoro povero, delle gravi difficoltà legate alla casa e a livello sanitario.
A livello nazionale il report della Caritas evidenzia la richiesta di aiuto da parte del 56% di stranieri e del 42% di italiani. A Modena si è registrato un aumento di nuclei familiari italiani e di altrettante persone con cittadinanza italiana. Oltre a tanti ragazzi con percorsi migratori, quelli che fanno più fatica a inserirsi. Uno degli aspetti che preoccupa di più la Caritas modenese è il futuro delle giovani generazioni
OMICIDIO JAOUAD DEJLI, CHIESTI 35 ANNI PER I DUE FRATELLI ACCUSATI
Sono state avanzate ieri in Tribunale, al termine della discussione del rito abbreviato, le richieste di condanna per i due fratelli marocchini accusati dell’omicidio volontario di Jaouad Dejli, il 36enne ucciso il 26 aprile 2024 a Castelnuovo Rangone, in una palazzina tra via Casette Zanasi e via Montanara. Il pubblico ministero ha chiesto complessivamente 35 anni di reclusione: 20 anni e 2 mesi per il fratello maggiore, e 14 anni e 10 mesi per quello più giovane. Le accuse nei confronti dei due uomini, di 50 e 28 anni, comprendono anche reati legati allo spaccio di droga: 4 anni per il più anziano, già con precedenti penali, e 2 anni e 8 mesi per il fratello minore, incensurato. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, a infliggere il colpo fatale sarebbe stato proprio quest’ultimo, che avrebbe accoltellato la vittima all’inguine durante una violenta lite. Quel giorno, secondo l’ipotesi accusatoria, la vittima si sarebbe recata nell’abitazione dei due fratelli e, una volta sceso dall’auto, avrebbe lanciato sassi contro il più giovane dei due, dopo aver divelto un cartello stradale. Ne sarebbe quindi scaturita una colluttazione: il fratello maggiore sarebbe intervenuto in difesa del parente colpendo Dejli con un bastone, mentre il più giovane avrebbe estratto un coltello nascosto nella manica e sferrato il fendente letale. Jaouad, ferito gravemente, avrebbe tentato di allontanarsi, trascinandosi per alcuni metri lungo la strada, prima di collassare e morire dissanguato. Gli imputati, difesi dagli avvocati Roberto Ghini e Giulia Testa, hanno sempre negato di aver avuto l’intenzione di uccidere. La difesa presenterà le proprie argomentazioni nella prossima udienza, fissata per venerdì.
CASO AMO, PARTITA LA LETTERA DI CONTESTAZIONE AL DIRETTORE
Non avrebbe comunicato in tempo utile all’Amministratore Unico l’arrivo della lettera dell’Agenzia delle Entrate, protocollata il 15 aprile, che segnalava alcune anomalie contabili nelle dichiarazioni IVA. Ma non solo: al direttore di aMo, Daniele Berselli, è stata contestata anche una presunta carenza nei controlli della documentazione fornita dalla ex dipendente per le disposizioni di pagamento. Di fronte a comportamenti non conformi al regolamento aziendale da parte della stessa dipendente, non avrebbe poi preso azioni adeguate. Sono queste le principali contestazioni mosse al Direttore dell’Agenzia per la Mobilità di Modena da parte dei legali incaricati di tutelare la società. Le stesse sono state trascritte in una lettera inviata oggi a firma del nuovo Amministratore Unico, Andrea Bosi, che intende dar seguito in tempi brevi alla richiesta unanime dei Soci di procedere al riassetto dei ruoli apicali dell’Agenzia dopo lo scandalo che ha travolto la società, con la sottrazione di oltre mezzo milione di euro. Berselli verrà dunque allontanato. La lettera si aggiunge alle azioni per la “messa in sicurezza” dell’Agenzia, attraverso la stesura e applicazione di nuovi regolamenti finanziari, organizzativi ed etici interni. AMo ha già aderito ad Avviso Pubblico, e sta per dotarsi di un nuovo regolamento finanziario interno. Tra i punti in agenda anche l’incarico ad un legale che si occupi di un’azione civile per il recupero delle risorse sottratte nei confronti della presunta responsabile; un esposto alla Corte dei conti volto a recuperare il possibile danno erariale e l’adozione volontaria del modello 231 per evitare che si possano ripetere fatti simili.
COMMERCIO AMBULANTE, IN DIECI ANNI CHIUSA UN’ATTIVITÀ SU TRE
Nel video le interviste a:
- Marvj Rosselli, Direttore Generale Confesercenti Modena
- Paolo Panini, Presidente Provinciale ANVA Confesercenti Modena
Un’impresa ambulante su tre è scomparsa in dieci anni nella provincia di Modena. È il dato più evidente che emerge dall’indagine realizzata da ANVA Confesercenti Modena, che fotografa una trasformazione profonda del settore tra il 2014 e il 2024. Nel giro di un decennio, le attività sono passate da 1.310 a 876, con un calo del 33%, in linea con l’andamento regionale (-32%) e ben superiore alla media nazionale. A soffrire di più sono le imprese individuali, tradizionalmente predominanti, mentre crescono le società di capitali, segno che le forme organizzative più strutturate resistono meglio alle sfide del mercato. Fortemente negativo poi, nel 2024, il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni, con una perdita netta di quasi 10mila imprese. Un ruolo sempre più centrale è ricoperto dagli operatori stranieri, che gestiscono oltre la metà delle imprese ambulanti in Italia; a Modena, il 45,7% delle ditte individuali attive è straniero, con punte del 62,2% in comuni come Pavullo. Secondo ANVA Confesercenti, per rilanciare il settore servono interventi mirati su innovazione, promozione e semplificazione normativa per poter garantire il ricambio generazionale.




































