Il 118 dell’Emilia-Romagna si conferma tra i migliori in Italia per tempi di intervento, a confermarlo gli ultimi dati pubblicati da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Modena è tra le province più veloci, con un tempo medio di arrivo dei mezzi di soccorso di quindici minuti. Anche la Romagna registra lo stesso valore, mentre Parma, Reggio Emilia e Piacenza si attestano a tredici minuti, ben al di sotto del limite di diciotto minuti previsto per le emergenze. Il dato sui tempi di risposta misura la capacità del sistema di emergenza di intervenire rapidamente e garantire soccorsi tempestivi ai cittadini, rappresentando un indicatore fondamentale dell’efficienza complessiva. Ogni giorno oltre millequattrocento persone ricevono assistenza dal 118 in Emilia-Romagna, per un totale di oltre mezzo milione di interventi all’anno. La nostra regione registra una media di quattordicimila interventi ogni centomila abitanti, un valore tra i più alti in Italia. La copertura del territorio è assicurata dalla presenza di un mezzo di soccorso avanzato ogni trentamila abitanti, supportato da migliaia di medici, infermieri, autisti e volontari. La flotta comprende centinaia di ambulanze e auto mediche operative ventiquattr’ore su ventiquattro, oltre a quattro elicotteri, di cui uno con tecnologia per il volo notturno e due dotati di verricello. Questa organizzazione permette di ridurre i tempi di attesa e di intervenire rapidamente anche nelle aree più interne.
DOPPIA EMERGENZA, QUASI 17 MILA BADANTI IRREGOLARI E 48 MILA ANZIANI SOLI
Nel video, le interviste a:
- Domenico Pacchioni, Segretario Generale dei Pensionati Cisl Emilia Centrale
- Francesca Maletti, Vicesindaca e Assessora a Salute e servizi connessi
C’è un’emergenza silenziosa ma crescente nel nostro territorio, legata all’invecchiamento della popolazione. Un quadro in cui il lavoro di cura sommerso e irregolare si intreccia con la solitudine delle persone anziane. Secondo i dati raccolti in una ricerca della Fnp Cisl, solo a Modena sono quasi 17mila le badanti in nero, più della metà di quelle assunte regolarmente, che si fermano poco sopra le 12mila. Significa che quasi sei assistenti familiari su dieci lavorano senza contratto, in una condizione di precarietà aggravata dall’avanzamento della loro stessa età. L’età media delle lavoratrici supera i 50 anni: spesso chi si prende cura degli anziani soli soffre a sua volta l’isolamento e la fragilità. Parallelamente, numeri preoccupanti mostrano un aumento delle famiglie composte da una sola persona, in larga parte composte da donne anziane ad alto rischio isolamento. A questo si aggiungono problemi abitativi diffusi: il 15% degli anziani segnala alloggi inadeguati o lontani dai familiari, mentre il 35% vive in case con ostacoli alla mobilità, come ad esempio le scale. La solitudine si lega anche alla salute: il 16% degli over 65 riferisce sintomi depressivi, più frequenti tra donne e persone con difficoltà economiche.
PARCO ESTENSE, PREOCCUPAZIONE PER LA LETTERA DI DISDETTA DEL CONTRATTO
Nel video, l’intervista a Anna Perazzelli, Funzionaria Sunia
Una lettera di disdetta dei contratti d’affitto sta alimentando un clima di forte preoccupazione tra le duecento famiglie residenti nelle cinque palazzine del Comparto Parco Estense di via Nilde Iotti a Modena. Le comunicazioni, inviate dal Fondo Investire SGR, stanno arrivando progressivamente agli inquilini che vivono in alloggi a canone concordato, realizzati nel 2019 grazie a una convenzione tra Comune di Modena e Modena Estense Spa. Il comparto era stato destinato alla locazione sociale per almeno quindici anni, con l’obiettivo di offrire stabilità abitativa a nuclei familiari fragili e a basso reddito. I contratti 3+2 sottoscritti da molte famiglie risultano ora in scadenza, condizione che ha favorito l’invio delle disdette. Secondo le organizzazioni sindacali, le comunicazioni sembrano collegate alla volontà della proprietà di rinegoziare i canoni e non a procedure di sfratto per fine locazione. Per questo chiedono una nota ufficiale da parte del Fondo Investire SGR che confermi l’intenzione di procedere con nuovi contratti a canone agevolato, così da rassicurare gli inquilini.



































