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domenica, Dicembre 28, 2025
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SCUOLABUS ELETTRICI, IN FUNZIONE IN CITTA’ TRE NUOVI MEZZI


 

Nel video l’intervista a:
– Federica Venturelli, Assessore alle Politiche Educative
– Claudia Carani, Responsabile Progetti innovazione Aess

Tre nuovi scuolabus elettrici entrano ufficialmente in servizio a Modena. I mezzi, destinati al trasporto di studenti delle scuole primarie e secondarie, rappresentano un ulteriore passo verso una mobilità scolastica più sostenibile. Gli scuolabus elettrici, forniti dalla Sitcar, hanno un’autonomia di 300 km nel ciclo interurbano e possono raggiungere una velocità di 80 km; sono inoltre dotati di sistema di localizzazione Gps installato per il tracciamento in tempo reale del veicolo. Ma questo progetto è solo l’inizio. La direzione dell’amministrazione è tracciata: città sempre più connesse, inclusive e attente all’ambiente. Non si parla solo di nuovi veicoli, ma di un cambio di paradigma culturale.

 

POLICLINICO, PRIMO ROBOT-TRAPIANTO DI FEGATO DA VIVENTE D’EUROPA


Nel video, le interviste a:

  • Fabrizio Di Benedetto, Direttore della Chirurgia oncologica
  • Michele de Pascale, Presidente Regione Emilia Romagna

Il primo trapianto di fegato in Europa da donatore vivente realizzato totalmente da robot è stato eseguito a Modena nel giugno scorso. Una tecnica finora usata solo a Seoul e Riyadh. Protagonisti sono due amici, provenienti da una altra regione italiana. Uno, 51enne, la persona malata di tumore al fegato. L’amico, pur non essendo consanguineo, risultando però compatibile, ha deciso di donare parte del proprio fegato. Ad eseguire l’intervento l’equipe di Fabrizio Di Benedetto, direttore della Chirurgia oncologica e dei trapianti di fegato. Sia il donatore che il ricevente sono stati operati con il robot chirurgico daVinci. Entrambi i pazienti sono in buone condizioni generali e hanno fatto ritorno alla propria regione di origine: il donatore è stato dimesso quattro giorni dopo l’intervento in ottime condizioni generali, il ricevente dopo dieci giorni di ricovero.

UISP DAY, SEIMILA PRESENZE IN PIAZZA MARTIRI PER LA 2^EDIZIONE


Dall’iconica pedana per il salto con l’asta posizionata proprio davanti al Duomo, a palchi per la danza e piccoli campi da gioco per potersi cimentare in calcio, basket, volley, ma anche arrampicata, discipline orientali e tennis, oltre a uno spazio dedicato alle attività promosse dal Comitato Paralimpico Italiano, come subbuteo, bocce, freccette. Per una domenica Piazza Martiri, in pieno centro a Carpi, si è trasformata in un grande campo da gioco all’aperto. Il cuore della cittadina carpigiana è stato protagonista della seconda edizione di “Uisp Day”, manifestazione ideata per promuovere lo sport e la socialità, con oltre seimila persone.

DENTRO “ALCATRAZ”, IL FUTURO PRENDE FORMA. E SPUNTA UNA PIAZZA


Nel video l’intervista a Marco Vaccari, Advisor di “Modena Life”

Muri scrostati, corridoi bui, l’eco dei passi nel nostro sopralluogo all’interno dell’ex direzionale Manfredini – il complesso che i modenesi chiamano “Alcatraz”. Guardandolo ora, è arduo pensare al suo futuro. Eppure, il progetto “Modena Life” promette una trasformazione radicale, per restituire alla città uno spazio aperto e condiviso. Tra le novità principali, la demolizione del vecchio auditorium per aprire l’accesso all’intero comparto, con percorsi che condurranno a una nuova, grande piazza interna. Edifici che saranno ripensati in chiave multifunzionale con servizi, uffici, spazi per eventi e commercio. Mentre in cima troveranno posto le residenze. Un percorso partecipato, avviato con un sondaggio ai cittadini a inizio 2025, seguito da un convegno sulla rigenerazione urbana. Oggi è in corso il dialogo con l’amministrazione, per effetto della partecipazione alla manifestazione d’interesse. Se accolta positivamente, l’accordo operativo potrà partire nel primo semestre 2026, seguito dalla progettazione esecutiva.

 

 

MODENA CALCIO, SABATO A MANTOVA, TRASFERTA VIETATA AI TIFOSI CANARINI


    Il Modena riparte velocemente verso la sfida con il Mantova, archiviando il successo interno con il Bari. I canarini, dopo aver usufruito di un giorno di riposo domenica, sono già tornati in campo nella giornata di ieri per preparare il derby con i lombardi, in programma sabato 20 Settembre al Martelli di Mantova. Situazioni abbastanza diverse per le due squadre, dopo tre giornate di campionato, con i Gialli che, dopo aver vinto nettamente con il Bari, si sono confermati nel gruppo che occupa la vetta della classifica, che man mano si va sfoltendo, mentre il Mantova, uscendo battuto di misura dal match domenicale contro l’Entella, ha rimediato la seconda sconfitta stagionale, che lo inchioda in classifica appena fuori dalla zona retrocessione. Mister Andrea Sottil, nel corso di questa settimana, dovrà sperare che prosegua il percorso positivo già vissuto durante la sosta per le nazionali che ha anticipato la gara con il Bari, durante cui il Modena ha ritrovato sia gli infortunati che i calciatori rimasti al termine della sessione di mercato che si è conclusa lo scorso 1° Settembre. L’obiettivo del tecnico e del suo staff, dunque, è quello di compattare ulteriormente un gruppo che ha dimostrato di essere in grado di assimilare in breve tempo gli input tecnici e tattici del proprio allenatore, con la vittoria di sabato scorso a ulteriore dimostrazione che l’organizzazione e le basi per fare una stagione importanti ci sono tutte. A Mantova i canarini dovranno fare però a meno di gran parte dei propri sostenitori: è arrivata infatti la conferma ufficiale del divieto di trasferta imposto ai residenti in provincia di Modena, che dunque non saranno presenti sugli spalti dello Stadio Martelli. Una decisione che è diretta conseguenza, senza ombra di dubbio, dei disordini avvenuti prima del match disputato tra Modena e Mantova al Braglia lo scorso 1° Febbraio, e che porta alla seconda trasferta vietata ai tifosi canarini in questo avvio di stagione, dopo quella di Torino in Coppa Italia.

    OMICIDIO GOZZOLI, CHIESTI 27 ANNI PER IL 21ENNE IMPUTATO


    Ventisette anni di carcere: è questa la richiesta avanzata dalla Procura nei confronti del 21enne accusato dell’omicidio di Alessandro Gozzoli, il 41enne trovato morto il 10 marzo 2023 nella sua abitazione di Casinalbo. Nella lunga udienza, durata oltre cinque ore, la pubblica accusa ha ritenuto sussistenti le attenuanti generiche, valutate equivalenti alle aggravanti. Per questo motivo la richiesta è stata di 24 anni per omicidio volontario, a cui si aggiungono altri 3 anni per rapina aggravata e indebito utilizzo di carte di credito, per un totale di 27 anni di reclusione. Oltre al 21enne sotto processo con rito ordinario alla sbarra anche un connazionale di 20 anni: quest’ultimo ha scelto il rito abbreviato e nei mesi scorsi è stato condannato a 18 anni di carcere. La vittima era stata trovata nel proprio letto, con mani e piedi legati, e la causa del decesso è stata accertata come asfissia meccanica acuta. Secondo l’accusa, i due giovani avrebbero agito con premeditazione, approfittando dello stato di immobilità di Gozzoli per poi impossessarsi dei suoi beni e fuggire. La difesa del 21enne, assistita dall’avvocato Maria Larossa, sostiene invece che la morte sarebbe avvenuta accidentalmente durante un gioco erotico finito tragicamente, configurando così un’ipotesi di omicidio colposo. L’udienza si è svolta a porte chiuse per volontà della famiglia della vittima, che, attraverso la parte civile, ha chiesto un risarcimento complessivo di oltre un milione di euro.  La parola passerà ora alla difesa, con l’arringa conclusiva prevista per venerdì mattina. Poi la Corte d’Assise fisserà la data della sentenza.

     

    DOPPIO FEMMINICIDIO, PER MONTEFUSCO ERGASTOLO E ISOLAMENTO DIURNO DI UN ANNO


    Condanna all’ergastolo e un anno di isolamento diurno. La Corte d’assise d’appello di Bologna ha riformato la sentenza di primo grado nei confronti di Salvatore Montefusco, l’ex imprenditore di Castelfranco Emilia che nel giugno 2022 uccise a fucilate la moglie Gabriela Trandafir e la figlia di lei, Renata, nella villetta di famiglia a Cavazzona. In primo grado, Montefusco era stato condannato a 30 anni di reclusione, con il riconoscimento delle attenuanti generiche, ritenute equivalenti alle aggravanti. A suscitare forte indignazione era stato soprattutto un passaggio delle motivazioni, in cui la Corte d’Assise di Modena aveva fatto riferimento alla “comprensibilità umana” dei motivi che avevano spinto l’imputato ad agire. Un concetto giudicato dalla Procura, privo di fondamento giuridico, e per questo motivo oggetto di impugnazione. La Corte d’assise d’appello ha accolto le richieste della Procura, stabilendo che non vi fossero i presupposti per concedere le attenuanti. Per questo è stato tolto lo sconto di pena previsto in primo grado, dove attenuanti e aggravanti erano state messe sullo stesso piano. La nuova decisione riconosce invece la piena responsabilità di Montefusco sul duplice omicidio, compiuto con grande violenza all’interno della famiglia. Con la riforma della sentenza, il verdetto di secondo grado ha eliminato ogni attenuante stabilendo una condanna più severa. Disposto per l’ex imprenditore anche l’isolamento diurno per un anno. Per conoscere nel dettaglio le motivazioni della nuova condanna bisognerà attendere fino a 90 giorni.

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