È stata fissata per il 7 febbraio 2024 la prima udienza in Corte di assise per la morte di Alice Neri. Ma anche se l’unico imputato ad oggi è Mohamed Gaaloul, la pista del “terzo uomo” è comparsa a più riprese sui titoli di stampa. Oggi quel cosiddetto “terzo uomo”, in realtà mai iscritto nel registro degli indagati, parla di infondate illazioni diffamatorie, in una dichiarazione rilasciata all’Ansa tramite il suo avvocato, Rita Nanetti del foro di Bologna. “Fin dall’inizio – sostiene l’uomo, collega della vittima – sono stato sentito dagli inquirenti come persona informata sui fatti e ho prestato totale collaborazione alle indagini, dal prelievo del Dna alla messa a disposizione del mio cellulare” e aggiunge: “voglio e devo dire basta a tutto questo”, in riferimento alle informazioni diffuse su di lui “Ho deciso di rivolgermi ad un legale per tutelare la mia persona”. Lo stesso gip aveva respinto accertamenti tecnici sul coinvolgimento di questa persona, ritenendo che le indagini avessero raccolto abbastanza elementi per escludere con certezza la sua presenza sulla scena del delitto, consumatosi a Fossa di Concordia. Sia la difesa dell’unico imputato, Mohamed Gaaloul, sia la difesa del marito di Alice hanno chiesto ulteriori perizie per valutare piste diverse da quella che vede coinvolto il solo 30enne tunisino. Da quanto si apprende, sul luogo del ritrovamento del cadavere e dell’auto bruciata, si sarebbe svolto su richiesta della difesa dell’imputato, un nuovo sopralluogo da parte della dottoressa Raffaella Sorropago, esperta in balistica forense e ricostruzione della scena del crimine.