Una ricerca clinica, alla quale ha preso parte anche un professore dell’università di Modena, ha stabilito che l’eccesso di ormoni possono provocare rischi al bambino.

Causa effetto: eccesso di ormoni alla madre rischi per il nascituro. La relazione è emersa da una ricerca clinica condotta da un gruppo di studiosi inglesi, al quale ha partecipato anche il professore Antonio La Marca, e riguarda la fecondazione in vitro. Preso un campione di oltre 65.000 bambini nati da fecondazione in vitro, gli studiosi hanno notato che la ”iper-risposta ovarica si associava ad un rischio aumentato del 15-30% di basso peso neonatale e parto prima del termine”. Gli autori hanno ipotizzato che gli eccessivi valori di estradiolo e progesterone, che si accompagnano alla iper-risposta ovarica (cioè quando si sviluppa un numero eccessivo di follicoli nelle ovaie) può alterare la mucosa uterina dove l’embrione si annida. “La terapia ormonale – commenta Antonio La Marca – va personalizzata. Non tutte le donne hanno bisogno della stessa quantità di ormoni, perché sono diverse l’una dall’altra. Pur avendo la stessa età, possono avere riserve ovariche molto differenti”. La raccomandazione suggerita dalla ricerca, che è stata pubblicata anche nella prestigiosa rivista “Human Reproduction”, è che la stimolazione ovarica eccessiva è da somministrarsi con cautela. Per svolgere questa indagine il gruppo di studio ha avuto accesso al registro inglese delle procreazione assistita, al momento più vasto e completo al mondo, che ha dato ai ricercatori la possibilità di indagare la tematica su dati che superano i 400.000 casi clinici.