La macchina dell’accoglienza dovrà adeguarsi in tempi rapidissimi

Da 13 a 32, nel giro di pochi giorni. L’Appennino si prepara a far fronte a una nuova emergenza migratoria che porterà a più che raddoppiare la presenza di profughi tra i comuni dell’Unione del Frignano, costringendo altri paesi a predisporre adeguata accoglienza. Finora infatti erano stati solo Pavullo e Serramazzoni a gestire la quota assegnata metà e metà, ma adesso anche altri hanno ricevuto richiesta da parte della Prefettura, a partire da Polinago, che ha già dato la propria disponibilità ad accogliere cinque persone in un appartamento di proprietà del Comune. Come era stato con la precedente ondata, anche con questa la gestione economica e organizzativa degli immigrati sarà affidata alla cooperativa Caleidos per conto della Prefettura, che si farà carico di tutti i costi in filo diretto col Ministero. I Comuni in sostanza non spenderanno nulla, ma dovranno gestire la convivenza in uno scenario, quello montano, completamente inedito per persone in fuga anche dal centr’Africa. Finora con i profughi provenienti da Mali, Costa d’Avorio e Gambia non ci sono stati particolari problemi, anzi si è registrata presto da parte loro la disponibilità a fare anche lavori di pubblica utilità, soprattutto nell’ambito della manutenzione del verde. Pavullo già da tempo ha sottoscritto per questo una convenzione ad hoc con la Caleidos e Serra ha appena predisposto la sua in vista dell’estate. Altre probabilmente seguiranno dopo il necessario periodo di ambientamento.