Gli stessi, erano finiti in manette lo scorso 30 marzo

Dopo poco più di cinque settimane in carcere, Francesco Simone, Nicola Verrini e Maurizio Rinaldi tornano a casa. Ai tre dirigenti della Cpl Concordia, coinvolti nell’inchiesta sul presunto sistema corruttivo messo in piedi dalla cooperativa per la metanizzazione di Ischia, sono stati concessi gli arresti domiciliari. Lo ha disposto questa mattina il Gip del Tribunale di Modena Andrea Romito, accogliendo, almeno in parte, le richieste degli avvocati difensori dei tre, che invocavano la piena riammissione in libertà per i loro assistiti. Simone, Verrini e Rinaldi sono i tre manager della Cpl che negli interrogatori davanti ai magistrati napoletani avevano fatto dichiarazioni ritenute importanti nel quadro dell’impianto accusatorio. E non è escluso che la concessione per loro di una misura cautelare più lieve sia legata proprio a questo aspetto. Ora, dal Gip, si attende una decisione anche per l’ex presidente della Cpl, Roberto Casari, che, nonostante il trasferimento dell’inchiesta da Napoli a Modena, risulta ancora detenuto nel carcere di Poggio Reale. Per lui, il Tribunale del Riesame partenopeo ha chiesto il trasferimento al Sant’Anna: l’eventuale ok dovrebbe arrivare a giorni, se non addirittura a ore.