Colpo di scena a Serramazzoni sulla vicenda urbanistica di Casa Giacomone

Stop a tutto il piano particolareggiato 23 che ha disposto la creazione di 60 lotti sul crinale della montagna a Casa Giacomone. E’ una decisione forte quella appena presa dal Comune in merito a uno degli interventi urbanistici più discussi a Serramazzoni, che ha condotto a un processo con cinque imputati. Mentre la giustizia fa il suo corso, l’iter amministrativo ha appena visto chiudersi la fase delle verifiche istruttorie, che hanno confermato come i lavori autorizzati tra il 2008 e il 2009 che hanno condotto a un gigantesco sbancamento, risultino in difformità rispetto a quanto disposto dal piano regolatore. E’ quanto anticipavano anche Forestale e Provincia in una serie di documenti finiti nell’indagine, e ora l’amministrazione ha dato mandato al nuovo responsabile dell’Urbanistica, l’architetto Giullari, di predisporre tutti gli atti conseguenti per l’annullamento in autotutela del piano. La decisione da un lato rafforzerà l’accusa in ambito processuale, e dall’altro rivoluziona il comparto, che a questo punto verrà ridisegnato secondo criteri completamente differenti, in un’ottica di ricucitura paesaggistica e ripristino ambientale delle aree sensibili. Chiaro che questo significherà spese a carico dei responsabili dello sbancamento, mentre per la villetta già costruita c’è il rischio di una maxi multa.