L’obiettivo della Regione è chiudere tutte le strutture entro la fine dell’anno

A poco meno di tre anni dal sisma, poco meno di metà dei terremotati che persero la casa ha trovato una nuova sistemazione. Dei 757 moduli abitativi provvisori che vennero allestiti nei mesi successivi alle scosse, oggi ne restano 413, dove abitano circa 1.300 persone: il 45% delle strutture è stato svuotato e smantellato. I numeri li ha resi noti oggi la Regione Emilia-Romagna, che conferma l’impegno a chiudere tutti i prefabbricati entro la fine dell’anno. Mentre la gran parte dei risarcimenti danni sono ancora lontani dall’essere liquidati, i lavori di rimozione dei moduli abitativi sono in corso anche in questi giorni, tra Cavezzo, Concordia, San Felice, Novi e soprattutto Mirandola, il centro con il più alto numero di sfollati: qui, in via 29 maggio, al posto dei prefabbricati, sorgerà la nuova stazione delle autocorriere.