Per il momento i pm non ravvisano responsabilità in capo al Comune

La morte assurda di Antonio Benedetti potrebbe non avere colpevoli. Il lavoro della magistratura è solo all’inizio, ma per il momento non ci sono né ipotesi di reato né indagati per la tragedia di Castelfranco, dove lunedì il 78enne di Vignola ha perso la vita, annegato, mentre tentava di attraversare con la propria auto il sottopasso di via San Donnino, allagato da oltre due mesi. Il sindaco Reggianini aveva disposto la chiusura della strada con apposite transenne. E questo, almeno per il momento, sembra aver convinto il pubblico ministero Marco Imperato a non iscrivere il Comune sul registro degli indagati. Anche se le perplessità per quanto accaduto restano: il cartello che avvertiva del divieto di transito era poco visibile, la barriera delle transenne poteva essere facilmente aggirata o, soprattutto, spostata da parte di qualche sciagurato buontempone; e poi, quel sottopasso era allagato da troppo tempo, oltre due mesi. “Leggerezze, colpa dell’amministrazione”, secondo la Lega Nord, Forza Italia e Movimento 5 Stelle che continua a chiedere le dimissioni di Reggianini. L’amministrazione, a sua volta, chiama in causa l’Anas, alla quale sarebbero stati sollecitati più volte i lavori di ripristino. Il 2 aprile scorso, peraltro, il sindaco, interrogato da Tvqui, aveva detto che il problema del sottopasso era risolto e che la strada sarebbe stata riaperta a breve. Poi, la tragedia. Ora, si attende l’esame autoptico sul corpo di Benedetti, per capire l’esatta causa del suo decesso e procedere con ulteriori verifiche. Il procuratore capo Lucia Musti ha confermato che gli accertamenti andranno avanti. Di certo, non si fermerà qui il figlio della vittima, Paolo Benedetti, che ha già annunciato l’intenzione di adire alle vie legali contro i responsabili.