È stato un 2019 ricco di emozioni, sia positive che negative, per il Modena e per tutti i tifosi canarini. Il primo anno dopo la rinascita ufficiale si è distinto per quella Serie D che sembrava conquistata già a metà campionato, salvo poi farsi riprendere dalla Pergolettese e perdere a Novara lo spareggio che avrebbe garantito la promozione diretta in Serie C. Una batosta da cui il Modena è ripartito, cambiando i mister Apolloni e Bollini e affidando la squadra a Malverti per i play off, culminati nel trionfo per 4-1 in finale al Braglia contro la Reggio Audace. Una vittoria che ha messo il Modena in pole position nella classifica per gli eventuali ripescaggi in Serie C, situazione poi verificatasi per la mancata iscrizione di altre squadre della categoria. Tra la D e la C il cambio di società, con le dimissioni di Tosi e l’addio di Amadei che hanno ricominciato sull’altra sponda del Secchia e a cui in corso d’anno si è aggiunto Salerno, e l’annuncio di mister Zironelli e del DS Salvatori. Un precampionato che faceva ben sperare, che non ha trovato conferme però nell’avvio di stagione, zoppicante. La piazza che mugugna, il Modena che non ingrana e la scelta di affidare cambiare il 4 allenatore dell’anno e dare la squadra a Michele Mignani, che mette tutti d’accordo infilando 3 vittorie su 3, inserendosi in piena zona play off. Il bilancio, per tutta questa serie di motivi, non può essere totalmente positivo: 5 allenatori diversi, una promozione non del tutto conquistata sul campo e un campionato fino ad ora così così. Da domani però si comincia a scrivere un nuovo capitolo.