Una sfida al vertice che quasi nessuno avrebbe pronosticato. Il Modena capolista del campionato di Serie B si appresta a tornare in campo: domani pomeriggio, alle 15, i canarini sfideranno il Frosinone in un big match che, a questo punto del torneo, non sarebbe stato facile pronosticare. Entrambe le squadre arrivano da una stagione non semplice, quella passata, in cui i Gialli hanno dovuto risalire, sotto la guida di Paolo Mandelli, la classifica, sfiorando soltanto i playoff e chiudendo il campionato con l’amaro in bocca, oltre ad un rapporto con i tifosi che si è incrinato. Il Frosinone ha vissuto una stagione anche più complicata: penultimi a Febbraio, i ciociari si sono affidati alla guida dell’ex-allenatore canarino Paolo Bianco, che è riuscito a trascinarli ai playout, poi evitati con la penalizzazione comminata al Brescia, con una salvezza diretta conquistata anche grazie alle vicende extra-campo. Sei mesi più tardi, il mondo di Modena e Frosinone si è letteralmente capovolto: i canarini, guidati da mister Andrea Sottil, stanno impressionando per continuità e guidano la classifica da qualche settimana, mentre i laziali, dopo un’ottima partenza, hanno avuto due passi falsi con Venezia e Monza, riuscendo però a ripartire grazie alla forza della fase offensiva, con il miglior attacco del campionato, rilanciandosi nelle zone alte della classifica.
La trasferta in terra ciociara, per il Modena, rappresenta un incrocio storicamente non favorevole: negli otto precedenti disputati, i canarini hanno vinto solo una volta nel 2008, quando con Zoratto in panchina superarono il Frosinone per 2-4, conquistando tre punti fondamentali per la salvezza che sarebbe arrivata di lì a poco. In particolare, allo “Stirpe”, stadio di casa dei ciociari dal 2017, i Gialli non hanno mai vinto, conquistando un pari all’inizio della scorsa stagione, e rimediando una sconfitta a Gennaio 2023, con il Frosinone lanciato verso la promozione in A. La A, appunto: c’è chi sogna di tornarci, come i laziali, che mancano nel massimo campionato da un paio di stagioni, e chi quasi non osa pensarci, come i canarini, concentrati sul proprio percorso e che vogliono dimostrare a tutti di aver davvero imparato a volare.



































