Chi viola la quarantena rischia anche il carcere. Lo prevede la nuova direttiva inviata dal Viminale ai prefetti. La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dall’articolo 650 del codice penale, con una pena prevista di arresto fino a 3 mesi o l’ammenda fino 206 euro, «salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452: delitti colposi contro la salute pubblica, che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica». La stessa ministra dell’interno Luciana Lamorgese, ha adottato la direttiva ai Prefetti dei territori, compreso quello modenese, Pierluigi Faloni, per l’attuazione dei controlli nelle “aree a contenimento rafforzato” con le misure per il contenimento del coronavirus. In particolare la direttiva prevede la convocazione immediata, anche da remoto, dei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica, per l’assunzione delle necessarie misure di coordinamento e indicazioni specifiche per i controlli relativi agli spostamenti. Questi ultimi, sono concessi solo per motivi di lavoro o salute da attestare mediante autodichiarazione, che potrà essere resa anche seduta stante attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia. Sono assolutamente vietati gli spostamenti per le persone sottoposte a quarantena o che sono risultate positive al coronavirus. I controlli per verificare il rispetto della normativa avverranno lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti. Per quanto riguarda la rete autostradale e la viabilità principale, la polizia stradale procederà ad effettuare i controlli acquisendo le prescritte autodichiarazioni. Analoghi servizi saranno svolti lungo la viabilità ordinaria anche dall’Arma dei carabinieri e dalle polizie municipali. Sui treni, i controlli saranno a carico della Polizia Ferroviaria con collaborazione del personale delle ferrovie dello stato delle autorità sanitarie e della Protezione civile che provvederanno anche a valutare lo stato di salute dei passeggeri attraverso apparecchi di “termoscan”. Negli aeroporti delle aree dei territori “a contenimento rafforzato”, i passeggeri in partenza saranno sottoposti al controllo, oltre che del possesso del titolo di viaggio, anche della prescritta autocertificazione.