L’ha attirata in trappola con la scusa di restituirle alcune foto del figlio e poi l’ha soffocata, tappandole bocca e naso, senza lasciarle segni evidenti di violenza. È così che Peter Pancaldi, 44 anni, ha ucciso la sua ormai ex compagna, Daniela Coman, 47 anni di origine romena. L’uomo ha confessato l’omicidio, avvenuto martedì nella tarda mattinata, nell’abitazione di Prato di Correggio, dove i due convivevano. Davanti alla porta dell’appartamento dove la donna è stata trovata senza vita, qualcuno ha lasciato un mazzo di fiori. I Carabinieri di Reggio Emilia hanno fatto irruzione mercoledì sera, trovando il corpo senza vita di Daniela, coperto da un piumone. Dopo il delitto, Pancaldi è stato rintracciato nel modenese, alla guida dell’auto della donna. Ora l’uomo è accusato di omicidio volontario premeditato, aggravato dagli atti persecutori commessi sulla vittima. I due si erano lasciati da poco. Una condomina la ricorda come una donna cortese e innamorata, mentre descrive Pancaldi come una persona problematica. Il movente alla base del femminicidio sarebbe il rancore nutrito da Pancaldi nei confronti di Daniela, ritenuta da lui responsabile della fine di una relazione precedente con una donna che lo sosteneva economicamente e gli forniva i mezzi per procurarsi la droga, da cui era dipendente. Secondo la vicina, Pancaldi si sarebbe anche approfittato di Daniela e della sua gentilezza, ma lei lo ha sempre difeso.