Le accuse più gravi erano già cadute, ma ieri è arrivata l’assoluzione con formula piena anche per gli ultimi capi d’imputazione, quelli di abuso di ufficio e di peculato, perché “il fatto non sussiste”. Così, dopo 13 anni si è chiuso il processo a carico di Massimo Federico, l’oncologo modenese coinvolto nella maxinchiesta relativa alle sperimentazioni negli ospedali modenesi. L’accusa più pesante che ha riguardato il medico era quella di corruzione. Secondo la magistratura, Federico aveva presentato al comitato etico del Policlinico sperimentazioni no profit che sarebbero invece state finanziate in modo occulto da case farmaceutiche. Ma nel 2022 quell’accusa è caduta perché il fatto non sussiste. Restavano in piedi solo le accuse di peculato, legato al registro tumori, e di abuso d’ufficio, per il quale Federico era stato condannato in primo grado a 2 anni e 11 mesi per aver utilizzato i locali del Centro oncologico modenese per scopi personali. Ma ieri anche queste accuse sono cadute, ponendo fine a un calvario di oltre dieci anni.