L’Emilia-Romagna dichiara lo stato di crisi regionale dopo l’ondata di maltempo del 16 e 17 giugno, che ha causato frane, allagamenti e danni a strade ed edifici nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Forlì-Cesena. La violenta perturbazione nella nostra provincia si concentrò in particolare nel distretto ceramico, causando danni ingenti nei comuni di Sassuolo, Fiorano, Formigine e Maranello, ma non risparmiò nemmeno l’area di Castelfranco Emilia e Vignola. Nella sola città delle piastrelle si sono stimati danni da 200mila euro. Il decreto regionale è stato firmato oggi dal presidente Michele de Pascale e ha validità di 180 giorni a partire dal 16 giugno scorso. Un’operazione che consente alla Regione di intervenire per rispondere alla prima emergenza con l’uso di fondi straordinari per il ripristino delle infrastrutture e la messa in sicurezza del territorio. In tutto sono 28 i Comuni interessati. In quei due giorni le precipitazioni a tratti torrenziali sono state accompagnate da forti raffiche di vento e numerose fulminazioni, causando condizioni critiche in diverse zone. Arpae ha rilevato come in appena 15 minuti abbiano causato un accumulo di pioggia di 29,8 mm a Carpineta, nel reggiano, e di 28,8 a Vignola.