Per effettuare una risonanza addominale si attendono fino a 550 giorni, per una TAC all’addome oltre 350. Gli ospedali modenesi sono tra i peggiori in regione per quanto riguarda i tempi di attesa. I dati del monitoraggio regionale confermano una realtà ormai cronica: per visite ed esami specialistici, Modena resta fanalino di coda in Emilia-Romagna. Nessun mese, da gennaio ad agosto 2025, ha visto i nosocomi del territorio, sia quelli pubblici che quelli privati convenzionati, raggiungere lo standard regionale del 90% di puntualità fissato per le prestazioni sanitarie. La situazione è particolarmente critica per le visite urgenti da effettuare entro dieci giorni: a inizio settembre solo il 70% è stato eseguito nei tempi, peggio ha fatto solo Parma. Anche le prestazioni differibili, da garantire in 30 o 60 giorni, mostrano ritardi significativi: il 75,6% di puntualità media pone Modena al penultimo posto in regione. La performance peggiora riguarda le prestazioni programmate: quasi 4 appuntamenti su 10 non rispettano i tempi. Di fronte a questa situazione, l’Ausl di Modena ammette le criticità, ma punta il dito sull’inappropriatezza delle prescrizioni mediche, sostenendo che molte richieste non rispecchiano un reale bisogno clinico. Ma i numeri evidenziano un problema strutturale che va oltre la sola gestione della domanda: da mesi gli ospedali modenesi non riescono a rispettare nemmeno gli standard minimi fissati dalla Regione. Intanto a farne le spese sono i cittadini che aspettano, spesso per lunghi mesi.