I fatti di cronaca avvenuti all’istituto “Corni” di Modena hanno riacceso il dibattito sulla violenza giovanile. I docenti dell’Ipsia hanno scritto una lettera aperta, che riportiamo integralmente.

Lettera aperta dei docenti dell’Istituto PROFESSIONALE Corni

Negli ultimi giorni, sotto articoli di giornali che riportano episodi a noi completamente estranei, abbiamo letto con sorpresa e rammarico alcuni commenti negativi sulla nostra scuola Ci ha colpito vedere riemergere giudizi e pregiudizi che sembrano non tener conto del percorso di crescita e miglioramento che la nostra comunità scolastica ha intrapreso con determinazione negli ultimi due anni.
Da tempo, infatti, docenti, personale e dirigenza lavorano insieme per rendere la scuola un luogo più accogliente, sicuro e sereno. Sono state messe in campo azioni concrete: progetti educativi mirati, spazi di ascolto, un confronto costante con le famiglie disponibili a cui abbiamo chiesto collaborazione nel coinvolgere anche altre più reticenti, e un lavoro attento sull’individuazione e la responsabilizzazione di chi aveva reso o rende difficile la convivenza. Tutto ciò ha portato a risultati visibili: oggi l’ambiente è piùtranquillo, gli episodi problematici sono diminuiti notevolmente, e si respira un clima di rispetto e
collaborazione.
Sappiamo però che non è facile togliersi di dosso un “vestito” che per tanto tempo si è indossato. E in parte, quel vestito — quello della “scuola difficile”, dei ragazzi “turbolenti” — se lo erano messo addosso proprio i nostri studenti. Non per scelta, ma perché a forza di sentirsi descritti in un certo modo, finisce che ci si convince di esserlo davvero. Ora, però, quel vestito sta stretto. I ragazzi stessi stanno dimostrando con i loro comportamenti che vogliono e sanno essere altro: rispettosi, curiosi, partecipi.
Naturalmente, non possiamo escludere che domani possa accadere qualcosa che riporti l’attenzione su un singolo episodio negativo. Ma oggi, con onestà, possiamo dire che si vive un clima sereno, e che la maggior parte dei ragazzi è contenta di venire a scuola. Lo si vede negli sguardi, nelle relazioni, nella voglia di fare e di mettersi in gioco anche in ruoli istituzionali. Stiamo lavorando con particolare impegno sulle prime classi, per accompagnare i nuovi studenti in un percorso di conoscenza reciproca, responsabilità e appartenenza. È lì che si costruisce il futuro della scuola: giorno dopo giorno, gesto dopo gesto. A chi racconta la scuola PROFESSIONALE Corni, chiediamo di guardarla davvero — non solo attraverso il filtro dei ricordi o dei luoghi comuni, ma per ciò che è oggi: una comunità viva, che cresce, sbaglia, si corregge e continua a credere nel valore dell’educazione.