È nata a Tokyo, nel 1997, durante la conferenza del World Kindness Movement, la Giornata mondiale della Gentilezza. Da allora quel messaggio semplice ma potente ha fatto il giro del mondo, fino ad arrivare oggi anche in Parlamento, dove si discute una legge per promuovere la gentilezza come valore sociale. In molti Paesi è già parte della legislazione, a testimonianza di quanto il tema sia considerato centrale per il benessere collettivo. Eppure, gli italiani – storicamente ritenuti un popolo cordiale e accogliente – sembrano aver perso parte di questo primato: siamo ultimi in Europa per gesti concreti. Eppure, c’è un dato che lascia ben sperare, ovvero che sempre più persone riconoscono come, anche il più piccolo gesto, può contagiare gli altri e generare un effetto virtuoso nella società. Ognuno la interpreta a modo suo, ma tutti concordano su un punto: la gentilezza non è debolezza, è forza silenziosa, capace di costruire ponti, alleggerire le tensioni e stare bene con gli altri e con sé stessi.