A Bomporto, si chiude nel silenzio la famiglia di Andrea Cavallari, il 26enne evaso dal carcere della Dozza dopo aver conseguito la laurea, mentre si aprono nuovi fascicoli negli uffici della procura. Il pm Andrea De Feis sta coordinando le indagini con l’ipotesi di favoreggiamento e sotto la lente degli inquirenti sarebbe finita la madre del giovane che stava scontando una condanna di 11 anni e 10 mesi per la strage alla Lanterna Azzurra di Corinaldo. La donna, su disposizione del magistrato di sorveglianza, era stata chiamata a vigilare su suo figlio. E invece, avrebbe dichiarato di “aver perso di vista” il ragazzo, poco dopo il pranzo di laurea in un ristorante di Bologna. Una distrazione che ha permesso a Cavallari di non rientrare nel carcere, ma di fuggire all’estero. Ma per gli inquirenti la donna potrebbe aver fatto di più: il sospetto è che possa aver aiutato attivamente il figlio a fuggire, consegnandogli i contanti e il telefono che il ragazzo ha usato nei suoi spostamenti. Le indagini stanno cercando di individuare tutti i possibili “fiancheggiatori” di Cavallari, tra amici e parenti, dal momento in cui il giovane non può aver fatto tutto da solo. Appare ad oggi certo agli inquirenti che la fuga, terminata a Barcellona, dove Cavallari è stato individuato, sia stata pianificata.

FUGA DI CAVALLARI, SOSPETTI SULLA MADRE: DOVEVA VIGILARE SU DI LUI
Gli inquirenti stanno svolgendo accertamenti sulla madre. La donna era stata incaricata dal magistrato di vigilare su di lui in occasione del conseguimento della laurea