Dalla criminalità al bosco, dal degrado alla comunità. L’ex cava di Tabina a Formigine, un’area sottratta alla mafia, continua il suo percorso di rinascita: oggi è un luogo vivo, verde e accessibile. Dopo il primo intervento di forestazione avviato con il progetto Bosco Ferrari, che aveva l’obiettivo di naturalizzare 30 ettari nella provincia di Modena, l’area è pronta ad affrontare un secondo stralcio di lavori ai percorsi ciclistici del parco grazie a oltre 72mila euro di fondi regionali. Il terreno conta quattro percorsi, per altrettanti gradi di difficoltà per la pratica del ciclismo fuoristrada. Costruite con diverse tipologie di pavimentazione, le piste si snodano per circa 1.200 metri e sono fruibili sia dagli adulti che dai bambini. La gestione dell’intera area è stata affidata alla Fondazione Orione 80 Onlus, impegnata nell’educazione e nel reinserimento lavorativo dei giovani. L’intervento all’ex cava di Tabina si inserisce in una strategia più ampia portata avanti dal Comune di Formigine, che nel primo anno del mandato ha intercettato risorse straordinarie per circa 2 milioni di euro da bandi pubblici e fondazioni per progetti in ambito educativo, culturale, sociale e ambientale. Oltre 1,1 milioni di euro sono stati destinati ai servizi per l’infanzia, tra cui spiccano 900mila euro per il nuovo polo 0-6 anni a Casinalbo. Tra le voci più rilevanti anche i 60mila euro ricevuti per trasformare Formigine in un grande palcoscenico culturale e i 360mila euro per la riqualificazione degli alloggi popolari.