Nel video, l’intervista a Pietro Raffa, Direttore della sede di Bologna della Banca d’Italia

Nel primo semestre del 2025 l’economia dell’Emilia-Romagna è cresciuta dello 0,5%, in linea con la media nazionale. A rilevarlo è l’ultimo rapporto della Banca d’Italia. In un quadro di perdurante incertezza legata alle tensioni geopolitiche, i piani di investimento delle imprese manifatturiere, già previsti in flessione, sono stati confermati, risentendo delle prospettive sfavorevoli della domanda estera, gravate dall’inasprimento delle politiche commerciali statunitensi. I consumi delle famiglie hanno continuato a registrare un moderato incremento. Le dinamiche si sono mostrate eterogenee tra i settori: nel comparto agricolo la fase di recupero si è interrotta; nell’industria la produzione ha continuato a ridursi, con l’eccezione dell’alimentare. Le esportazioni regionali sono ancora in calo, a differenza di quelle nazionali, per effetto della flessione dell’export verso gli Stati Uniti, in particolare nei macchinari. Nelle costruzioni la crescita è proseguita, seppure a un ritmo più contenuto, sostenuta dal PNRR. Nel terziario l’attività è aumentata moderatamente, con un calo del commercio tradizionale ma una crescita del turismo, del traffico aeroportuale e delle merci a Ravenna. Lo scenario a breve termine resta incerto, ma gli indicatori disponibili suggeriscono una prosecuzione della fase di moderata crescita nei prossimi mesi.