Nel video l’intervista a Luca Negrini, Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale
Dieci cartelloni affissi in punti strategici della città hanno riacceso l’attenzione sul caso della sottrazione di fondi da parte di un’ex dipendente di aMo, la società partecipata che gestisce il trasporto pubblico a Modena. I manifesti, grandi 6 metri per 3 e firmati da Fratelli d’Italia, puntano il dito contro il Partito Democratico. La grafica è d’impatto: su uno sfondo chiaro campeggia un autobus carico di contanti, accanto alla scritta “Caso aMo: caro Partito Democratico, dove sono i 500 mila euro dei modenesi?”. La campagna visiva, molto evidente e dal tono provocatorio secondo i promotori ha l’obiettivo di tenere alta l’attenzione su quello che definiscono lo scandalo più grave mai registrato in città, chiedendo trasparenza, tempi rapidi e responsabilità politiche nella gestione delle partecipate pubbliche. Le affissioni hanno scatenato reazioni molto dure e la risposta del Partito Democratico non si è fatta attendere. I vertici locali hanno definito la campagna offensiva e strumentale, accusando Fratelli d’Italia di scadere nella provocazione e nel linguaggio d’odio. Intanto, i cartelloni restano ben visibili in città, diventando il simbolo di una battaglia comunicativa che, oltre a dividere le forze politiche, coinvolge direttamente anche i cittadini.