A Modena sono oltre 4.000 le aziende coinvolte dall’ordine di chiusura che hanno chiesto in Prefettura di poter ottenere una deroga per continuare la propria attività dimostrando di essere parte di una filiera coinvolta nella produzione di beni considerati di prima necessità. Sono i dati forniti dal segretario della Uil Giuliano Zignani, che vedono il tessuto economico della provincia modenese come il più attivo in Emilia-Romagna nel cercare di non fermare il lavoro e aprire uno spiraglio per una ripartenza. Nella Regione come numero di richieste seguono Bologna con 3.300 e Reggio Emilia con 2.500.

Il boom di domande rappresenta un carico di lavoro importante per le prefetture già sotto pressione nel gestire l’emergenza da COVID-19. Secondo i dati della Uil nella maggioranza dei casi il 50% delle richieste sono già state vagliate e l’altra metà è in corso di analisi.

Il sindacato esprime anche preoccupazione per le segnalazioni di lavoratori che operano in condizioni non sicure, o per mancanza di dispositivi di protezione individuale o per la mancata sanificazione degli ambienti e chiede alle istituzioni controlli urgenti e mirati.