Nel video l’intervista a Augusto Ciarrocchi, Presidente Confindustria Ceramica

Risalgono i principali indicatori economici nel bilancio di Confindustria Ceramica, ma restano forti le preoccupazioni per la sopravvivenza stessa del settore di fronte a una concorrenza estera spesso sleale e un sistema, quello degli ETS, fortemente penalizzante. È il presidente Augusto Ciarrocchi a tracciare il quadro dell’industria delle piastrelle, che chiuderà l’anno 2025 con volumi di vendita in salita del 2% rispetto al 2024, per un totale di 386 milioni di metri quadrati di piastrelle. La somma è derivata da un +0,8% di vendite sul mercato interno e un +2,4% di volumi esportati, soprattutto in Europa Orientale e in Medio Oriente. Un incremento che ha dovuto fare i conti con una difficile concorrenza. A frenare e a preoccupare per il futuro è ancora una volta il tema dell’energia e il sistema europeo degli Ets, che dal 2021 è costato alla ceramica italiana ed europea 130 milioni all’anno, destinati a diventare 180 nel prossimo quinquennio. Un segnale di fiducia arriva invece dal mercato francese e soprattutto da quello tedesco, che nel 2026 dovrebbe tornare a crescere.