Nel 2025 i bambini e le bambine con disabilità che hanno frequentato i centri estivi di Modena hanno potuto contare, per la prima volta, sulla presenza continuativa degli educatori per l’intero periodo estivo. Una misura che ha permesso di superare il limite delle tre settimane previste in passato e che rappresenta un passo avanti concreto sul piano dell’inclusione e del sostegno alle famiglie. Allo stesso tempo, tutte le domande di contributo presentate dalle famiglie in possesso dei requisiti sono state soddisfatte senza necessità di graduatoria, grazie all’integrazione tra risorse comunali e fondi regionali, confermando l’impegno dell’Amministrazione nel garantire pari opportunità di accesso anche ai servizi educativi estivi.
Lo ha spiegato in Consiglio comunale l’assessora alle Politiche educative Federica Venturelli, nella seduta di lunedì 20 ottobre, rispondendo all’interrogazione di Laura Ferrari (Avs) sugli interventi del Comune per favorire l’inclusione nei centri estivi 2025 e sul sostegno alle famiglie con minori in condizione di disabilità o di fragilità economica. L’interrogazione chiedeva chiarimenti sulle misure di agevolazione economica, sull’adesione dei centri all’albo comunale e sull’efficacia dell’innalzamento della soglia Isee deciso dalla Giunta.
Venturelli ha evidenziato che, da anni, il Comune continua a sostenere e potenziare la frequentazione delle attività estive come opportunità educativa e di socializzazione, valorizzando la collaborazione con le realtà associative e del terzo settore. I centri estivi modenesi sono infatti attivati attraverso un sistema di accreditamento gestito dall’Amministrazione mediante procedura pubblica, che coinvolge associazioni, società sportive, polisportive e parrocchie. Anche per l’estate 2025 l’offerta si è ulteriormente ampliata, con 67 gestori che complessivamente hanno attivato 97 centri estivi (nel 2024 erano 66 gestori per 92 Centri estivi) per la fascia 3-13 anni (17 anni per i minori con disabilità) e 21 gestori per la fascia 9-36 mesi, per un totale di 31 servizi (rispetto ai 30 del 2024).
Un punto centrale dell’impegno comunale riguarda il sostegno economico alle famiglie. Anche nel 2025 la Regione Emilia-Romagna ha messo a disposizione 402.466 euro, destinati ai nuclei con Isee fino a 26mila euro, soglia che il Comune ha innalzato a 28mila euro, con risorse proprie per la copertura aggiuntiva, al fine di ampliare la platea dei beneficiari. I contributi, pari a 100 euro a settimana fino a un massimo di 300 euro per bambino o bambina, sono stati assegnati a tutte le famiglie in possesso dei requisiti, senza necessità di graduatorie, grazie all’integrazione dei fondi comunali con quelli regionali. In totale, le domande accolte per la fascia 3-13 anni sono state 1.756, per un importo di 526.800 euro, mentre per la fascia 9-36 mesi sono pervenute 293 richieste per 87.900 euro di contributi. A queste risorse si aggiungono ulteriori 280mila euro destinati ai gestori dei servizi 9-36 mesi per calmierare le rette di circa mille bambini.
La principale novità, come spiegato dall’assessora, ha riguardato l’estensione della presenza degli educatori per i minori con disabilità, ora garantita per tutta la durata dei centri estivi. “È una conquista importante – ha dichiarato Venturelli – perché consente a tanti bambini di partecipare alle attività per tutto il periodo estivo, promuovendo un’inclusione reale e non solo formale. Allo stesso tempo, rappresenta un sostegno concreto ai genitori, che possono contare su un aiuto continuativo nella gestione quotidiana e sulla possibilità di conciliare meglio vita familiare e lavoro”.
Il percorso che ha portato all’introduzione di questa misura è stato costruito in modo partecipato, attraverso un’indagine esplorativa rivolta ai genitori e momenti di formazione per gli operatori dei centri, realizzati in collaborazione con le cooperative educative incaricate degli inserimenti e con le associazioni che si occupano di disabilità.
L’impatto dell’ampliamento è stato significativo: nel 2025 hanno frequentato i centri estivi 314 minori con disabilità, rispetto ai 302 del 2024, ai 222 del 2023 e ai 181 del 2022. Di questi, ben 159 hanno partecipato per periodi superiori alle tre settimane, fino a quattordici settimane di attività. Il costo complessivo sostenuto per garantire la presenza degli educatori è stato di circa 781mila euro, coperti con 199.700 euro di fondi statali e 581.500 euro di risorse comunali. “Questi numeri – ha sottolineato Venturelli – sono il segno concreto di una visione inclusiva che stiamo costruendo con determinazione. Non si tratta solo di garantire un servizio, ma di affermare un diritto: quello di ogni bambina e bambino a vivere pienamente spazi educativi e relazionali di qualità. I risultati di quest’anno ci dicono che la strada intrapresa è quella giusta e che investire in formazione, progettualità condivisa e risorse educative produce cambiamenti reali e duraturi”.
Dopo la trasformazione in interpellanza, per il Pd Francesca Cavazzuti ha evidenziato che “inclusione non significa solo eliminare barriere, ma creare le condizioni perché ciascuno possa esprimere i propri talenti attraverso l’interazione con gli altri”. Si è quindi soffermata sulle azioni introdotte dal Comune, sottolineando che la presenza di educatori professionali per i minori con disabilità per l’intero periodo estivo rappresenta valore aggiunto sia per la socializzazione dei ragazzi sia per la conciliazione tra vita e lavoro delle famiglie. Anna De Lillo ha definito i centri estivi “un presidio educativo e sociale, considerando la presenza continuativa di educatori “un segno tangibile di inclusione e di uguaglianza sostanziale”. La consigliera ha sottolineato la necessità di continuare a innovare il modello educativo, ripensando la figura dell’educatore “come figura di comunità capace di operare in rete”, superando la logica del rapporto uno a uno, pur indispensabile nei casi di disabilità grave. Ha infine richiamato l’attenzione sulla necessità di risorse strutturali da parte del Governo.
Citando un’indagine nazionale, Grazie Baracchi (Spazio democratico) ha sottolineato come l’estate “possa diventare un’amplificazione delle disuguaglianze”, soprattutto per le famiglie con figli disabili che, soprattutto al sud, non riescono spesso ad accedere ai centri estivi. La consigliera ha quindi ricordato l’esistenza di diversi strumenti di sostegno, come il bonus Inps e le risorse messe a disposizione da Regioni ed enti locali, ma sottolineando la necessità di “una riflessione seria su come affrontare il tema dell’estate, mettendo insieme luoghi, spazi, personale e risorse”. Ha infine richiamato l’attenzione sulle condizioni contrattuali degli operatori, spesso non adeguate, che contribuiscono all’alto turnover, auspicando un ragionamento “più ampio e strutturato per dare risposte durature ai bisogni dei bambini e delle famiglie”.
Dario Franco (Fratelli d’Italia), richiamando i dati forniti dall’assessora, ha evidenziato come emerga “un grande bisogno di ulteriori sforzi e di risorse dedicate”, sottolineando che l’attuale risposta del Comune risulta insufficiente. Il consigliere ha quindi auspicato un ampliamento delle settimane di copertura del servizio, destinando a questo ambito parte delle risorse derivanti dalla tassazione locale. Ha inoltre richiamato l’attenzione sulle condizioni strutturali degli spazi educativi, ritenuti non adeguate, ricordando la proposta di interventi per il loro rinfrescamento durante l’estate, e ha concluso proponendo “un tavolo comune sulla disabilità”.
In replica, Laura Ferrari si è dichiarata soddisfatta per l’ampliamento della platea dei beneficiari, sottolineando che “questo chiarisce le priorità del nostro Comune”. Ha poi ricordato che, nella bozza della legge di bilancio, le risorse destinate al fondo per le attività rivolte a sostegno dei minori restano invariate rispetto all’anno precedente, evidenziando che “se il Comune intende fare di più, dovrà farlo con risorse proprie”.
In replica, Venturelli ha riconosciuto la necessità di affrontare con responsabilità la programmazione dei servizi per i prossimi anni, in particolare per i minori con disabilità, puntualizzando che “occorre una riflessione politica nazionale su come immaginiamo il futuro, anche in relazione ai cambiamenti del mercato del lavoro e al diritto dei genitori di stare con i propri figli”. L’assessora ha sottolineato l’impegno del Comune nel garantire servizi flessibili, diversificati e di alta qualità (“un valore riconosciuto dalle famiglie”) e soffermandosi, infine, sull’incertezza dei trasferimenti da parte del Governo, ha ribadito che “certezza e tempismo delle risorse sono fondamentali per organizzare i servizi e su questo si può fare ancora meglio”.