Adeguamento dell’altezza degli argini e sagomatura, utilizzo dell’invaso a scopi irrigui in caso di necessità. Il tutto accompagnato da una serie di opere di compensazione ambientale. Partono così questa settimana i primi lavori del piano di interventi sulla Cassa di espansione del fiume Secchia, al confine tra le province di Modena e Reggio. Finanziati con fondi Pnrr-Next Generation Eu, per un importo totale di 27 milioni di euro, verranno svolti da AiPo. A lavori ultimati, ha sottolineato la vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile Irene Priolo, la Cassa svolgerà un’azione fondamentale di contenimento delle acque, ma avrà anche un ruolo altrettanto strategico di riserva d’acqua per l’agricoltura. Critica l’Unione di Comitati modenesi che in una nota sottolinea, a suo dire, alcune incongruenze, sulle finalità degli interventi e sulla loro reale utilità. Come, ad esempio, la messa in sicurezza che secondo i protocolli nazionali deve garantire la tenuta per piene grandi, mentre i lavori indicati non cambierebbero in nulla la situazione attuale e si rimarrà al livello di sicurezza per piene piccole. E ancora per l’Unione Comitati modenesi, l’opera fatta, in parte non migliora la sicurezza idraulica neppure per le piene medie. Critici anche sui lavori per il bacino irriguo che non modificherà in nulla la sicurezza idraulica. Secondo l’Unione, infatti, la diga in cemento armato andrebbe demolita e ricostruita perché ha difetti di progetto e ad ora non si sa quando verranno iniziati i lavori. Intanto questa settimana i lavori sulla Cassa di espansione del fiume Secchia inizieranno da una manutenzione straordinaria della vegetazione lungo le rive, per ridurre il rischio idraulico e valorizzare la dimensione ecologica