L’Emilia Romagna ha giocato d’anticipo, spiazzando un po’ tutto il mondo sportivo e in particolare del calcio. L’ordinanza emanata giovedì sera dal governatore Bonaccini ha riacceso la luce sugli allenamenti delle squadre professionistiche, su cui il premier Conte, domenica scorsa, aveva messo il veto fino al 18 maggio. La Regione infatti ha dato il via libera all’allenamento in forma individuale di atleti professionisti, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento in strutture a porte chiuse, anche per gli atleti di discipline sportive non individuali. Tradotto, anche i giocatori di Sassuolo, Modena e Carpi potranno tornare ad allenarsi nei propri centri sportivi, a porte chiuse, anche se solo individualmente e a piccoli gruppi. Un’apertura a sorpresa che però le tre formazioni modenesi non hanno ancora deciso di cavalcare. Se infatti Spal e Parma hanno annunciato di voler attendere l’ok del Governo al protocollo medico della Figc prima di rimettersi al lavoro, il Sassuolo sta ancora valutando e al momento non ha dato il via libera per la ripresa al Mapei Center da lunedì. Nonostante l’ordinanza, resta molto più difficile la ripresa per la Lega Pro. Il Modena ha dato disposizione ai suoi giocatori, ormai quasi tutti rientrati al proprio domicilio, di continuare ad allenarsi da soli nelle proprie abitazioni, con la possibilità in più di uscire all’aperto. Anche per il Carpi al momento non cambia nulla: allenamenti ancora individuali ma ognuno a casa propria, visto che la società biancorossa vuole attendere l’esito del Consiglio federale dell’8 maggio che dovrebbe mettere la prima pietra sul futuro della stagione.