Modena lancia segnali poco incoraggianti sul fronte del lavoro. Le ore di cassa integrazione schizzano verso l’alto arrivando a toccare un +59,9% nel primo trimestre 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È quasi il doppio rispetto alla media nazionale, ferma al +31,2%. Ma il dato più preoccupante riguarda l’occupazione: in provincia si registra un crollo del 5,1% degli occupati, mentre nel resto del Paese il numero dei lavoratori cresce dell’1,8%. A fotografare la situazione sono gli indicatori congiunturali del Centro Studi Guglielmo Tagliacarne, che mettono sotto la lente d’ingrandimento dieci parametri chiave dell’economia locale. Solo tre vedono Modena sopra la media italiana. Nonostante numeri incoraggianti sul fronte delle start up innovative e dei prestiti alle imprese. Il lavoro resta il vero punto critico non solo per Modena ma per l’intera Emilia-Romagna. A livello regionale, infatti, il quadro si fa ancora più cupo: nei primi tre mesi del 2025 le ore di cassa integrazione autorizzate in Emilia-Romagna hanno superato quota 18,7 milioni, con un incremento del +31% rispetto al primo trimestre del 2024 e addirittura un +113% se confrontate con lo stesso periodo del 2023. Solo la cassa ordinaria ha registrato 11 milioni di ore, in aumento di quasi il 22% in un solo anno.