Aggrediva e rapinava donne per rubare loro catene e preziosi. Sono almeno sette i violenti colpi messi a segno da un 35enne marocchino senza fissa dimora. La Squadra Mobile di Modena lo ha bloccato in un appartamento di via Archirola. Ora è in carcere dove dovrà scontare una pena di 3 anni
Un soggetto pericoloso, così lo definiscono gli inquirenti, nel corso della conferenza stampa sui particolari del suo arresto. Irregolare, ufficialmente da quando nell’ottobre del 2017 la commissione prefettizia gli aveva rigettato la richiesta di asilo. Marocchino, 35 enne, passava le giornate a bordo della sua bicicletta con la quale seguiva gli spostamenti di donne per poi aggredirle e rapinarle in spazi isolati o nascosti, come nei parcheggi dei supermercati, o addirittura negli androni di casa al momento del rientro. Almeno 7 i reati compiuti nell’ultimo anno e mezzo. Tre rapine e 4 furti con strappo. In una lunga serie di aggressioni, le ultime due il 20 febbraio scorso in via Zurlini ed in via Rosselli dove due 60enni sono state aggredite alle spalle per lo strappo della catenina. Una lunga serie di reati contro la persona che dopo gli ultimi episodi sono stati ricostruiti dalla squadra mobile e dalle indagini coordinate della Procura e al PM Marco Imperato che di fronte alla pericolosità dell’uomo ha ordinato l’arresto eseguito dagli agenti in un appartamento di via Archirola dove l’irregolare, senza fissa dimora, aveva trovato ospitalità temporanea. Il più grave degli episodi contestati all’uomo al Parco Amendola, lo scorso settembre quando una coppia di 50enni che stava passeggiando è stata violentemente aggredita. Gettata a terra a lei per strapparle la catena e frattura del setto nasale al marito colpito da un pugno per avere tentato di difendere la moglie. Due le rapine con aggressione nel parcheggio del supermercato la Rotonda nell’ottobre del 2017 e lo scorso gennaio. In entrambi i casi l’uomo ha rubato le collane di due donne di 64 e di 78 anni. L’accumulo dei reati dovrebbe garantire almeno 3 anni di carcere al malvivente. Le indagini ora proseguono per stabilire non solo altre eventuali responsabilità nell’uomo in altre aggressioni e rapine ma l’esistenza di un possibile ricettatore capace di immettere sul mercato i preziosi rubati.
Nel video l’intervista a Salvatore Blasco, dirigente Capo Squadra Mobile di Modena





































