L’Azienda Usl registra un ritardo nella crescita dell’epidemia influenzale, segnalando che il picco potrebbe arrivare nelle prossime settimane. Fondamentale quindi attivare quelle misure di protezione utili a limitare la diffusione del virus

Il picco influenzale è in ritardo rispetto alla scorsa stagione. Lo dicono i dati forniti dall’Azienda USL, che evidenziano come nella quarta settimana del 2019 la curva dell’epidemia sia ancora in fase di crescita, collocandosi in una fascia medio-alta. In altre parole significa che il numero dei malati è iniziato a salire più tardi rispetto alla scorsa stagione e che il picco potrebbe non essere ancora arrivato. In questa fase l’Azienda Usl ricorda che diviene fondamentale attivare tutte quelle misure di protezione e precauzione utili a limitare la diffusione del virus. Quindi lavarsi spesso le mani con il sapone, coprirsi naso e bocca ogni volta che si starnutisce o tossisce; utilizzare fazzoletti monouso e gettarli nel cestino. In caso di sintomi riconducibili all’influenza, è importante limitare i contatti con altre persone, soprattutto se fragili come bambini e ragazzi, anziani, donne in gravidanza e persone immunodepresse. In questa settimana, il numero di casi stimati dall’Istituto Superiore di Sanità a livello nazionale è pari a circa 725.000, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, iniziata lo scorso 15 ottobre, di circa 3.605.000 casi. Sono stati finora segnalati 191 casi gravi da influenza confermata di cui 39 deceduti. Nella nostra regione, si sono registrati tre casi gravi e un decesso.

Nel servizio l’intervista al Dott. Nicolino D’Autilia,Vice Presidente Ordine dei Medici