E’ stato dettato dalla furia omicida l’omicidio di Raffaele Cavaliere, l’imprenditore casertano ucciso lo scorso 12 giugno. Dalla relazione della Medicina Legale emerge che il decesso fu causato dai tagli a raffica inflitti sul suo corpo

Un delitto efferato dettato da una furia omicida quello avvenuto lo scorso 12 giugno a Gaggio di Castelfranco contro Raffaele Cavaliere, l’imprenditore casertano ucciso con decine e decine di colpi di cutter e ritrovato abbandonato nella sua auto all’angolo tra via Mavora e via Emilia. Dalla relazione della Medicina legale di Modena emerge che il decesso è stato causato dai colpi a raffica ricevuti dalla vittima su tutto il corpo. Ferite sulle braccia, sulle gambe sul petto e sulla gola, tutte ricevuto probabilmente in meno di un minuto, che hanno provocato nell’imprenditore uno shock traumatico con perdita di conoscenza e uno cardiocircolatorio dovuto all’eccessiva perdita di liquidi corporei e di sangue. Nel corso delle indagini dopo poco è stato individuato come presunto assassino il 50enne Pietro Ragazzo, socio in affari della vittima. L’uomo si è sempre dichiarato innocente e si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia avvenuto dopo il suo l’arresto. L’attenzione degli investigatori si è concentrata su Ragazzo in quanto i tabulati delle celle telefoniche hanno indicato la sua posizione nei pressi della zona dove è avvenuto l’omicidio. Non da ultimo il ritrovamento di un cutter simile a quello che si sospetti possa aver ucciso la vittima.