Sono sei i progetti di rigenerazione urbana presentati dai rispettivi comuni della provincia che sono stati finanziati dalla Regione Emilia Romagna. A Modena spetta 1 milione e mezzo di euro per il progetto sulle ex fonderie
Un milione e mezzo di euro per finanziare il progetto “Distretto DAST” per la riqualificazione delle ex Fonderie di Modena. A Formigine 434 mila euro arriveranno per la riqualificazione del centro urbano, a Campogalliano 937 per la riqualificazione del Parco e piazza della Bilancia, a Maranello 574 mila euro per il progetto di cohousing a Gorzano, a Fanano 186 mila euro per centro storico e la riqualificazione di alloggi mentre a Carpi 985 mila euro per un intervento sull’ex Consorzio agrario. Sei progetti presentati da sei comuni della provincia di Modena e ora finanziati dalla Regione Emilia Romagna grazie al bando per la rigenerazione urbana che ha stanziato complessivamente di 36,5 milioni di euro su scala regionale. Dei più di 100 progetti presentati da rispettivi comuni della regione, sono 37 quelli selezionati per essere finanziati. Di questi sei, appunto, presentati da altrettanti comuni modenesi. Premiati, ovviamente, i più rispondenti ai requisiti del bando, relativi alla riqualificazione ambientale degli spazi urbani, e del riuso del patrimonio edilizio esistente per città più belle, verdi e vivibili. Ma i tempi non sono immediati, a Modena in particolare, dove il progetto relativo alle ex fonderie rischia di essere bloccato da tempo dalla mancanza di una bonifica ambientale che attende da troppi anni, legata alla presenza certificata di terreni contaminati da residui dell’insediamento industriale che fu, e preliminari a qualsiasi tipo di insediamento residenziale o di servizio. Ma non solo. Tempi lunghi anche perché dovrà ora aprirsi la fase di concertazione tra Comuni selezionati e Regione che porterà alla firma di un vero e proprio ‘contratto di rigenerazione urbana’. Con una sola data certa. Entro il 31 dicembre 2019 i Comuni che si sono candidati a realizzare gli interventi utilizzando le risorse che sono arrivate, dovranno avere appaltato i lavori, pena la decadenza dall’assegnazione delle risorse e la revoca di quelle erogate.





































