L’Ospedale Salus Hospital di Reggio Emilia è intervenuto sul caso del Micobatterio Chimera. I macchinari in cui il batterio killer si sarebbe sviluppato sono stati rimossi immediatamente dopo le segnalazioni e all’ epoca dei fatti non era possibile conoscere la correlazione tra quelle tecnologie e il prolificare dello stesso batterio
Fa chiarezza il Salus Hospital di Reggio Emilia a seguito delle segnalazioni del Micobatterio Chimera, che ha causato la morte di due persone operate proprio nell’ospedale reggiano. La struttura specifica che finora non risultano altri casi di infezione a fronte dei 2mila interventi compiuti con i macchinari in cui il batterio si sarebbe sviluppato. Le macchine presenti in ospedale, prodotte da un’azienda tedesca e distribuite dalla Livanova del gruppo Sorin di Mirandola, sono state rimosse immediatamente dopo la segnalazione e sostituite con modelli aggiornati. L’ospedale precisa inoltre che all’epoca dell’acquisto, l’esistenza e la probabilità di esposizione al micobatterio tramite queste tecnologie non era né poteva essere conosciuta. Si ricorda che in tutta la regione rimane alta l’allerta per il micobatterio, che oltre ai due decessi in Emilia ha causato la morte di altre sei persone in Veneto. I sintomi sono febbre prolungata, dolori muscolari, ma anche perdita di peso e affaticamento. Questi segnali tuttavia non compaiono subito e possono passare anche mesi se non anni prima di manifestarsi. Per questo motivo la Regione si è attivata inviando informative a tutti i pazienti che hanno utilizzato questo tipo di apparecchiatura.





































