Un concorso letterario per i detenuti di dieci carceri in tutta Italia. Prende il via la prima edizione del premio Sognalib(e)ro, una competizione a colpi di dattiloscritti che dà ai carcerati la possibilità di esprimersi e di creare mondi
Utilizzare la lettura e la scrittura come atto di libertà per immergersi in altri mondi. Sognalib(e)ro è il nome del concorso letterario per detenuti che prende il via in dieci carceri di tutta Italia. Una competizione a colpi di dattiloscritti che dà ai carcerati la possibilità di esprimersi. Il concorso si divide in due parti: nella prima i detenuti aderenti ai gruppi di lettura delle carceri saranno giudici di una rosa di romanzi di recente edizione. I libri dell’autore vincitore verranno distribuiti nelle carceri partecipanti. La seconda sezione del premio vede i detenuti come scrittori. Una giuria di esperti e scrittori affermati, come Elena Ferrante, Walter Siti e Antonio Manzini, valuterà i dattiloscritti inediti dei carcerati e dopo la premiazione, fissata a gennaio, il vincitore verrà pubblicato dall’editore Giunti. Un’occasione di entrare concretamente nel mercato librario all’interno di un’iniziativa che nasce tenendo a mente la funzione correttiva del carcere, sancita dall’articolo 27 della Costituzione.
Nel video le interviste a:
– Giordano Bruno Ventavoli, giornalista e ideatore del Premio Sognalib(e)ro
– Gianpietro Cavazza, vicesindaco di Modena






































