La sconfitta alle elezioni politiche del PD ha causato un terremoto non solo a livello nazionale, con le annunciate dimissioni di Matteo Renzi da segretario, ma anche a livello locale. Lascia la segreteria regionale anche la modenese Giuditta Pini
Dopo la sconfitta non solo a livello nazionale ma anche in Emilia Romagna, c’è scompiglio nel Partito Democratico. Il crollo nella roccaforte rossa a favore del centrodestra, ha costretto i membri del PD a prendere posizione sul proprio operato. In questo quadro, il vice segretario regionale Giuditta Pini, rieletta nel collegio della Romagna e unica rappresentante del partito cittadino alla Camera, ha scelto di dimettersi. A monte della decisione della modenese, l’assunzione delle proprie responsabilità: Pini ha infatti asserito che, se da una parte le ragioni della sconfitta sono da ricercare in dinamiche nazionali e internazionali, dall’altra hanno avuto un grande peso anche le scelte locali. Il consenso dei cittadini al Partito Democratico, in Emilia-Romagna, era traballante già da anni, almeno dal 2014, quando alle regionali si recò a votare solo il 37% degli elettori. Per Pini è chiaro che da allora il PD non abbia saputo dare ai cittadini una prospettiva e una visione convincente del Paese. Da qui, la decisione di lasciare la segreteria regionale, carica che ha coperto per due anni, ma non il partito. Una scelta personale, ha sottolineato Pini, che non intende invitare nessun altro a seguirla. Tuttavia, la polemica si è alzata a seguito delle dichiarazioni della modenese di non aver visto nei suoi colleghi in regione, le reazioni ferme che si attendeva a seguito di una così dura sconfitta.






































