Carmine Sarcone resta in carcere. Il 39 enne era stato fermato dai carabinieri di Modena lo scorso 23 gennaio mentre si trovava a casa della suocera a Cutro. Il gip del Tribunale di Crotone ha convalidato il fermo e disposto la custodia in Carcere. Sarcone è accusato di essere al vertice della ndrangheta emiliana

Il Gip del Tribunale di Crotone ha convalidato il fermo e disposto la custodia in carcere per Carmine Sarcone, 39 enne fermato lo scorso 23 gennaio dai Carabinieri di Modena presso l’abitazione della suocera a Cutro e considerato dalla procura antimafia di Bologna il nuovo reggente della costa di ‘ndrangheta emiliana. Il 39enne cutrese, trapiantato a Bibbiano di Reggio Emilia, è accusato di associazione a delinquere di tipo mafioso e di essere diventato la figura di riferimento sul territorio dell’organizzazione legata alla cosca Grande Aracri dopo l’incarcerazione dei fratelli avvenuta tre anni fa. Le prove raccolte dagli investigatori dell’Arma dei carabinieri di Modena nell’indagine coordinata dalla Direzione Antimafia regionale hanno dunque retto il primo vaglio da parte del Tribunale, aprendo di fatto l’iter giudiziario che dovrebbe portare al processo nei confronti di Carmine Sarcone. Per gli investigatori, il 39enne teneva rapporti e gestiva i continui scambi di informazione tra esponenti della cosca detenuti ed esponenti in libertà, tramite la propria partecipazione ai colloqui in carcere con i fratelli. Avrebbe poi avuto responsabilità nella gestione diretta dell’attività criminale e del patrimonio illecito della cosca. Sarcone dovrà quindi rispondere di intimidazioni ai testi coinvolti nelle udienze a Reggio Emilia e del fatto di aver tentato di mantenere in vita l’organizzazione criminale.