E’ stato identificato il corpo senza vita ritrovato domenica mattina sui binari della tratta ferroviaria tra Gaggio in Piano e Castelfranco Emilia, è di Mata Arietta, una prostituta di 24 anni. La polizia è risalita alla sua identità attraverso le impronte digitali, ma sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso
A distanza di tre giorni dal macabro ritrovamento del cadavere di una donna nel tratto ferroviario tra Gaggio in Piano e Castelfranco Emilia, iniziano ad emergere i primi particolari. Il corpo è quello di Mata Arietta prostituta ungherese di 24 anni incensurata. La giovane, che non risulta avere figli né parenti in Italia, era solita frequentare la via Emilia Est. Dimorava in un alloggio nella zona di San Damaso, ma la Polizia aveva traccia della sua presenza anche nelle province di Asti e Rimini. Le forze dell’ordine, che stanno indagando sulla vicenda, sono arrivate a lei attraverso le impronti digitali. Per ora l’ipotesi più accredita pare quella che la prostituta si fosse appartata con un cliente, e dopo un diverbio per sfuggire all’uomo sia scappata attraversando i binari. Questo spigherebbe il perché non aveva con se né la giacca, né la borsa con i documenti. Per ora però ancora solo ipotesi, sarà l’autopsia a stabilire l’ora in cui sia avvenuto il decesso, ma soprattutto a chiarire se l’impatto con il treno sia stato fatale, o anche se il decesso sia avvenuto prima. Il cadavere è stato accuratamente esaminato dai medici legali, nonché dal magistrato di turno. Sono stati effettuati approfonditi rilievi anche dalla polizia scientifica insieme alla polizia ferroviaria e agli uomini della squadra mobile. Le indagini si stanno muovendo ancora a tutto campo, anche in Ungheria, alla ricerca di parenti o di persone a lei vicine






































