Non solo i sacchetti per uso alimentare, ma anche tutte le altre tipologie d’imballaggio in plastica entro il 2030 dovranno essere biodegradabili: l’Unione Europea punta alla riciclabilità totale per ridurre i 25 milioni di tonnellate di rifiuti da plastica prodotti ogni anno
Dopo i sacchetti della spesa, anche per tutti gli imballaggi ci sarà una rivoluzione. È la strategia varata dall’Ue per ridurre i 25 milioni di tonnellate l’anno di rifiuti da plastica prodotti in Europa. Le misure riguardano gli imballaggi e le confezioni in plastica, che entro il 2030 dovranno essere completamente riutilizzabili e riciclabili. Una manovra che comprende un’etichettatura più chiara per distinguere polimeri compostabili e biodegradabili, oltre che regole per la raccolta differenziata sulle imbarcazioni e il trattamento dei rifiuti nei porti. Le microplastiche usate intenzionalmente verranno completamente vietate, mentre sono in atto studi per ridurre quelle involontarie, come i residui di gomma dei pneumatici dovuti a usura o quelli di poliestere e nylon rilasciati durante i lavaggi. La guerra agli imballaggi in plastica inizia dall’acqua: entro gennaio sono attese nuove misure per ridurre l’impatto delle bottiglie. Per raggiungere l’obiettivo, l’Ue intende finanziare la ricerca e lo sviluppo, con 100 milioni di euro fino al 2020.






































