Il Consiglio di Stato ha annullato la nomina a procuratore capo di Lucia Musti, accogliendo il ricorso presentato dal procuratore di Rimini Paolo Giovagnoli
Arriva da Roma la notizia di un possibile cambio al vertice della Procura della Repubblica di Modena. Il Consiglio di Stato in Sede Giurisdizionale ha accolto il ricorso del procuratore di Rimini Paolo Giovagnoli, con conseguente annullamento del provvedimento di nomina della dottoressa Lucia Musti. Giovagnoli, si era proposto con altri magistrati per ricoprire il ruolo di procuratore capo a Modena già all’inizio del 2015, dopo che Vito Zincani era andato in pensione. Per tutto quell’anno la Musti, allora procuratore aggiunto, aveva svolto l’incarico di facente funzione del procuratore mancante, fino al 13 gennaio del 2016, quando venne nominata procuratore capo. Giovagnoli però ha sempre ritenuto di avere più qualifiche e diritti per svolgere quel ruolo: oltre ad essere più anziano per servizio, era procuratore capo da tempo e quindi aveva già esperienza nel ruolo. La Dott.ssa Musti secondo la tesi di Giovagnoli era invece procuratore aggiunto e quindi svolgeva l’incarico di sostituto procuratore. Non si possono equiparare le funzioni di procuratore capo e quella di procuratore aggiunto, che può svolgere i compiti del capo ma solo come sostituto. Così ha sostenuto Giovagnoli nel ricorso. Ed ora i giudici., accogliendolo, ha annullato la nomina della Dott.ssa Musti dopo due anni di carica a Modena. Per Giovagnoli si riapre così la possibilità di diventare capo, sempre che non venga nominato a breve, come pare probabile, sostituto procuratore generale presso la Corte d’Appello di Bologna. In casi analoghi, la sentenza che annulla la nomina per difetto di motivazione, come nel caso della Dott.ssa Musti, è inviata al Csm che deve integrare il provvedimento e rideliberare la nomina.


































