L’episodio di violenza accaduto all’Istituto Galilei di Mirandola continua ad essere al centro anche della cronaca nazionale. Il ragazzo minorenne responsabile del gesto violento è stato intervistato dalla trasmissione Mediaset ‘Mattino Cinque’ e si è giustificato dicendo che nella sua classe tutti fanno confusione e nessuno studia

Con il lancio del cestino non voleva colpire la professoressa ma un suo compagno di classe. Questa è la giustificazione che il 15enne di Mirandola ha utilizzato per spiegare il suo comportamento violento nei confronti dell’insegnante di matematica colpita in faccia da un cestino durante una lezione lo scorso 27 ottobre. L’accusa che grava sul minorenne albanese nato in Italia, è di interruzione di pubblico servizio e violenza a pubblico ufficiale: la classe del ragazzo è composta da 27 studenti tutti maschi e, come ammesso da lui stesso, quasi tutti stranieri ad eccezione di cinque o sei italiani. Il 15enne raggiunto dai microfoni della trasmissione Mediaset ‘Mattino Cinque’ ha chiesto scusa alla professoressa per il suo gesto ma ha aggiunto che nella sua classe tutti fanno confusione e nessuno pensa a seguire le lezioni, inoltre ha ammesso che i genitori non lo hanno punito e che è libero di uscire e frequentare i suoi amici. Il minorenne infatti con molta tranquillità davanti la telecamera ha dichiarato che era in procinto di dirigersi al parco per incontrare i suoi amici. Ma il lancio del cestino in faccia alla professoressa è stato solo uno dei casi che ha visto l’istituto Galilei protagonista di episodi di violenza, perché pochi giorni prima si era anche verificato il lancio di una penna da parte di un altro studente e nelle settimane precedenti pavimenti e muri erano stati imbrattati con scritte varie. Nei prossimi giorni un Consiglio d’istituto straordinario dovrà valutare eventuali sospensioni dei giovani, ma a quanto pare non sarebbero previste espulsioni dalla scuola.